‘ALLEANZA CON BERLUSCONI? SOLO DOPO UN REFERENDUM’, E GUERINI LO FULMINA:

‘L'UNICO GOVERNO CON BERLUSCONI IL PD L'HA FATTO CON BERSANI LEADER E ORLANDO ERA DIRIGENTE. E NON CI FU ALCUN REFERENDUM’

Andrea Carugati per la Stampa 3 LUG 2017 09:50

LA SINISTRA UNITA (DALL’ANTIRENZISMO) - TUTTI CONTRO IL DUCETTO, GUIDATI DAL ‘MITE’ PISAPIA, CHE PERO' NON HA ANCORA SPIEGATO COSA VOGLIA FARE - ORLANDO (PD): ‘ALLEANZA CON BERLUSCONI? SOLO DOPO UN REFERENDUM’, E GUERINI LO FULMINA: ‘L'UNICO GOVERNO CON BERLUSCONI IL PD L'HA FATTO CON BERSANI LEADER E ORLANDO ERA DIRIGENTE. E NON CI FU ALCUN REFERENDUM’

Dopo aver partecipato da aspirante ricucitore alla piazza di Bersani e Pisapia, il ministro Pd Andrea Orlando, intervistato da Maria Latella su Sky, ribadisce la volontà di rianimare «una coalizione di centrosinistra». E mette uno stop a possibili intese tra i dem e Berlusconi: «Prima di fare un governo con Forza Italia dovremmo chiedere il parere ai nostri elettori tramite un referendum».

Tra Renzi e Pisapia invece la ricucitura appare molto improbabile: «Orlando scelga, o con noi o con Renzi», gli risponde Roberto Speranza di Mdp. Il presidente dem Orfini è altrettanto tranchant: «La piazza di Pisapia? Non ci occupiamo di progetti alternativi al Pd». Gelo del Nazareno sul Guardasigilli: «L' unico governo con Berlusconi il Pd l' ha fatto con Bersani leader e Orlando era dirigente», attacca Guerini. «E non ci fu alcun referendum».

La strada per l' ex sindaco di Milano si fa dunque più chiara: salvo sorprese sarà leader di una lista di sinistra che sfiderà il Pd alle elezioni. Ma fino a che punto il «leader riluttante» (copyright di Gad Lerner) riuscirà a guidare una creatura politica animata da pesi massimi come Massimo D' Alema e Pier Luigi Bersani? In fondo lo stesso Prodi, a cui Pisapia si richiama a partire dalla scelta di piazza Santi Apostoli, ebbe i suoi guai come leader di un rassemblement i cui soci di maggioranza erano altri (D' Alema tra questi).

La piazza di sabato ha tributato gli applausi più calorosi proprio a Bersani per il suo discorso fortemente antirenziano. E non è un mistero che tra i dalemiani covino dubbi sulle reali capacità di leadership di Pisapia, oltre che sulla sua linea più morbida verso Renzi. «Una persona mite, seria e perbene: un leader adatto a questo tempo», spiega Miguel Gotor.

«Certo, il comizio non è il suo habitat. Ma ricordo come veniva irriso Corbyn fino a qualche settimana fa...». «Pisapia ci consente di aprirci, di costruire una forza che vada oltre chi è uscito dal Pd», gli fa eco Federico Fornaro. «Parla a mondi che vanno oltre, anche a chi è ancora incerto se votare Pd. Nel 1995 Prodi era sconosciuto alle masse, eppure...».

Massimo Paolucci, europarlamentare vicino a D' Alema, la vede così: «Giuliano non va sottovalutato, non alza i decibel ma ha la testa dura e le idee chiare. Con lui il campo che stiamo arando si allarga, nelle prossime settimane, dopo Lecce, in altre zone ci saranno uscite dal Pd per unirsi a noi. Grazie all' appeal di Pisapia».

Un fotogramma mostra lo stato dei rapporti interni al nuovo partito. Sceso dal palco, l' ex sindaco ha abbracciato per primo Roberto Speranza, poi i suoi ragazzi, poi gli altri quarantenni come Francesco Laforgia, Alfredo D' Attorre e Arturo Scotto. Intanto Bersani stringeva mani e dispensava sorrisi alla gente, D' Alema se ne stava immobile. Breve abbraccio con Pier Luigi, una mano stretta last minute col leader Massimo.

«D' Alema è un uomo intelligente, sa che ora serve generosità e che Giuliano è l' unico in grado di evitare una operazione nostalgia», spiega Massimiliano Smeriglio, molto vicino all' ex sindaco. Fornaro condivide: «Dopo anni di Renzi, un leader mite piacerà alla nostra gente. Sono certo che D' Alema vorrà portare acqua al mulino del nuovo progetto». E Bersani?

«Non è un caso che abbia parlato subito prima di Giuliano. È l' unico tra i leader storici che ha ancora empatia col popolo», dice Smeriglio. «Bersani e Pisapia sono complementari, la stagione degli uomini soli al comando è finita»., spiega Gotor.

 

Pisapia manca di carisma? «I carismi sono misteriosi, qualcuno ricorda forse un comizio di Prodi? Eppure è un leader. E poi se ci sarà il proporzionale tutti sanno che non ci saranno candidati premier».

Finora l' atteggiamento di chiusura di Renzi ha favorito l' unità della nuova cosa di sinistra. Ma al voto mancano molti mesi.

«Pisapia non si è rassegnato al proporzionale, sarebbe una sciagura per il Paese», ricorda Smeriglio. «Noi ci batteremo fino all' ultimo». D' Alema e i bersaniani invece sono già in campagna elettorale. Contro il Pd.

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