L'alluvione di migranti dalla Libia è propiziata da disinformazione e da loschi interessi

Va trattata come un'invasione Il popolo chic alla Capalbio provoca reazioni pericolose

 di Domenico Cacopardo 1.7.2017 da www.italiaoggi.it

Nel festival della disinformatia i giornali italiani raccontano il presunto tradimento di Emmanuel Macron: il presidente francese avrebbe infatti sostenuto l'Italia nell'accoglienza dei rifugiati politici (con il distinguo che da anni noi stessi operiamo dell'inefficienza dell'amministrazione italiana che ci mette due o tre volte il tempo necessario alle altre nazioni per stabilire se un extracomunitario ha diritto o meno al titolo di «rifugiato»), ma non per gli altri immigrati.

Qualcuno sul web oltre che sulla carta stampata sostiene che gli altri sarebbero migranti economici che fuggono dalla fame dei loro paesi.

Si tratta di un falso. Il meccanismo, che si auto genera, si mette in moto per l'immagine di un'Europa paese di bengodi, dove tutti sono ricchi e il lavoro è facile da ottenere.

A conferma di questa convinzione ci sono le rimesse degli immigrati che, lavorando anche 18 ore al giorno, raggranellano soldi da mandare a casa.

Come tutti sappiamo, l'Europa non è il paese di bengodi e l'Italia è messa molto peggio dell'Europa.

Occorrerebbe un'ampia informazione rivolta ai popoli dell'Africa subsahariana in modo da renderli edotti dei rischi che si corrono incamminandosi verso Nord e delle delusioni che si patiscono.

Il meccanismo, alimentato e fertilizzato dalla criminalità africana, mobilita decine di migliaia di persone, tutte disposte a pagare cifre ingenti (ma non sono morti di fame?) per imbarcarsi verso di noi.

E, caso strano ma non troppo, come le mosche attirate dalla carta moschicida le navi di organizzazioni presuntamente umanitarie si moltiplicano, in modo che, per autocombustione, i flussi continuano a crescere e tanti loschi affaristi a prosperare.

E questo non è un parlar cinico e chiaro. È un parlar commosso e amareggiato per il livello di disinformazione diffusa anche in Rai e per l'irresponsabilità di chi non si pone il problema delle prossime generazioni.

Il destino, se la cosa non si ferma e il Mediterraneo non viene chiuso con un catenaccio a doppia mandata, è per l'Italia un destino fascista e razzista sul serio.

I giornali sono arrivati ad accusare Marco Minniti, ministro dell'interno di avere disertato i vertici europei di sua pertinenza. Come se le posizioni europee non fossero note e non fosse difficile adeguarvisi proprio per la caotica confusione della politica nazionale, soprattutto quella di sinistra e di centro-sinistra votata ormai a confermare alla pubblica opinione l'idea che l'ordine pubblico e l'ordine costituito non siano graditi alla sinistra democratica.

Quella antagonista è un noto nemico di ordine pubblico, ordine costituito e interesse nazionale. Figlia com'è della borghesia lassista che non combatte il diffondersi delle droghe pesanti tra i suoi rampolli deviati.

Il momento sta arrivando: sullo schermo apparirà prestissimo la fatidica scritta «The end». E starà a noi italiani scriverla: con la penna rossa del fallimento o con quella blu della speranza e del riordino. Ricordiamoci che ciò che subiamo si chiama «invasione».

di Domenico Cacopardo www.cacopardo.it

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