Vittorio Feltri: vi spiego perché dopo queste elezioni sarà il caos

Il Pd, con Renzi in testa, si è impegnato alla morte per sfasciarsi come si evince dai risultati delle amministrative. Le colpe del fallimento sono collettive

27 Giugno 2017, Vittorio Feltri da www.liberoqutidiaano,it

Il Pd, con Renzi in testa, si è impegnato alla morte per sfasciarsi come si evince dai risultati delle amministrative.

Le colpe del fallimento sono collettive. Un partito non può avere la fiducia degli elettori se si trasforma in pochi anni in un serraglio di cani rabbiosi che si azzannano in modo plateale. Matteo con la storia inelegante della rottamazione ha dato la stura alle scazzottate in puro stile Far West e non è più riuscito a tenere sotto controllo il saloon dove non sono volati soltanto gli stracci: dalle Colt sono esplosi proiettili che hanno fatto strage di buon senso. Bersani umiliato, D' Alema silurato, Civati messo alla porta eccetera. Si sono così create fazioni livorose pronte a scontrarsi in duelli all' ultimo sangue.

Il tutto sotto gli sguardi attoniti degli italiani, i quali hanno concluso che i progressisti sono inaffidabili, a tratti ridicoli. Questa in sintesi l' analisi degli accadimenti nel gruppo dei democratici, che ora sono accusati sia di essersi rotti le ossa e di aver rotto le balle agli iscritti, sia di aver distrutto «l' osteria del rosso» rendendola infrequentabile.

Se aggiungiamo che la politica del Pd è stata ideata per irritare il 70 per cento del popolo, il quadro critico si completa. Ultimamente i babbei del governo hanno sborsato una valanga di miliardi col pretesto di salvare le banche, in realtà hanno salvato chi le ha scassate: i banchieri e una massa di clienti che hanno ricevuto molto denaro a prestito senza restituirlo e senza subire alcuna punizione; addirittura l' esecutivo ha vietato la pubblicazione dei nomi dei debitori bidonisti, che adesso si godono beati i gruzzoli «rubati» mentre i contribuenti - noi massa di imbecilli - sono chiamati a saldare il conto di tasca propria. Togliere ai poveri per dare ai ricchi è una pratica antica, però non può piacere alle vittime a cui è poi arduo chiedere il voto con la speranza di averlo.

E che dire dello ius soli, cioè della cittadinanza da regalare agli extracomunitari?

La legge non garba alla stragrande maggioranza della gente, ma Gentiloni e le sue truppe stordite non sentono ragione: vogliono approvarla a ogni costo. Certe scelte provocano effetti esiziali sul consenso, e lo si è visto domenica. Attualmente i dem sono spacciati: anziché battersi il petto, daranno seguito alla rissa fino al suicidio, poiché se la prenderanno con Matteo Renzi, lo sacrificheranno quale caprone espiatorio, quindi si accorgeranno di non avere altro leader e rimpiangeranno i tempi peggiori.

Sul versante di centrodestra si vivono momenti di euforia grazie alla conquista di vari sindaci dovuta al fatto che Forza Italia, Lega e Fratelli d' Italia hanno formato una coalizione solida, simile a quella del passato.

Tuttavia quando si tratterà di affrontare le consultazioni politiche, saranno in difficoltà. Primo, perché Berlusconi non gradisce la lista unica che, invece, è apprezzata da Toti e da Salvini. Secondo, lo stesso Cavaliere sostiene che l' unico sistema elettorale digeribile è quello proporzionale, il quale consente eventuali alleanze solo a spoglio avvenuto, pertanto addio centrodestra coeso: gli aventi diritto al voto tracceranno la croce su un simbolo e non su tre associati. Date le premesse, si va veloci verso il caos politico, aggravato dalla circostanza che non è stata ancora approntata alcuna nuova legge elettorale, in assenza della quale Mattarella - lo ha dichiarato solennemente - non scioglierà le Camere. Ergo c' è poco da festeggiare. L' Italia resta un autentico casino. Quanto al Movimento 5 stelle, non ci si illuda sia svaporato. Più i grillini commettono scemenze e più suffragi raccolgono, non perché siano bravi, per carità: i loro avversari sono totalmente incapaci di organizzarsi.

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