Come M5S di Grillo con l’ex Fiom Cremaschi fa inviperire Cgil, Cisl e Uil

Spiega agli iscritti del Movimento in quale modo si possa (e si debba) rinnovare il mondo sindacale,

 Simona Sotgiu. Formiche.net, 12.4.2017

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Arriva la stoccata a 5 Stelle alle confederazioni sindacali, ossia Cgil, Cisl e Uil. Con un post sul blog di Beppe Grillo firmato da Giorgio Cremaschi, ex dirigente Fiom, si spiega agli iscritti del Movimento in quale modo si possa (e si debba) rinnovare il mondo sindacale, ossia aprendo, nei luoghi di lavoro, alle liste di “organizzazioni sindacali nuove”, alle “liste delle organizzazioni sindacali di base” e a liste di organizzazioni non firmatarie di contratti. Una direzione di marcia che si prefigurava nel post introduttivo firmato da tre parlamentari pentastellati in vista del programma completo sul lavoro.

Giorgio Cremaschi, ex leader della Fiom, iscritto alla Cgil fino al 2015 quando ha deciso di lasciare (“oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi”, scriveva sull’Huffington Post) spiega, nel post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, che attualmente “nel mondo del sindacato non può succedere che una lista nuova si presenti alle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, cioè quelle che hanno il compito di tutela immediata dei lavoratori nei luoghi di lavoro in tutte le aziende sopra 15 dipendenti, pubbliche e private. Le rappresentanze sindacali possono essere solo nominate dalle organizzazioni precedenti, cioè addirittura neanche elette, oppure se elette, solo tra liste di chi c’era prima, cioè di sindacati e organizzazioni già firmatari di contratti”.

Secondo Cremaschi, invece, è necessario “garantire che in tutti i luoghi di lavoro sopra i 15 dipendenti i lavoratori possano eleggere delle rappresentanze sindacali come previsto dallo Statuto dei lavoratori, e che tutti siano elettori ed eleggibili, che con minime regole tutti possano partecipare con liste delle organizzazioni sindacali tradizionali, o con liste delle organizzazioni sindacali nuove, o con liste delle organizzazioni sindacali di base, o con liste di lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro. Che tutti possano partecipare alle elezioni, e poi siano i lavoratori stessi a decidere chi li rappresenta nei luoghi di lavoro”. Tale apertura, andrebbe a incidere duramente sul potere attualmente in mano a Cgil, Cisl e Uil.

Quando si apriranno le votazioni su Rousseau sul Programma Lavoro, gli iscritti al Movimento, dunque, dovranno rispondere al quesito: “Sei d’accordo che i lavoratori debbano avere il diritto di poter eleggere le proprie rappresentanze sindacali e di essere eleggibili con libera competizione tra tutte le organizzazioni indipendentemente dall’aver firmato l’accordo sindacale con la controparte?”.

Prima dell’intervento di Cremaschi, già Giuseppe Della Rocca, docente all’università della Calabria con un passato anche nella Fiom-Cgil (“Funzionario sindacale e componente della segreteria provinciale della FIOM-CGIL della federazione di Palermo nel 1962-63. Dal 1963 al 1966 membro del coordinamento sindacale Fiat e dell’esecutivo provinciale della FIOM-CGIL di Torino, si legge nella sua biografia) aveva pubblicato il primo post su blog di Grillo sul Programma Lavoro (nell’articolo on-line tutti i dettagli).

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Commento

Maria. Mi sa che tutti quelli che non sono riusciti entrare in politica o cacciati, ora corrano da Grillo in cerca di di chi ne sa più dei grillini ma sempre meno dei politici “più grandi”. Come quando è nata la Lega.

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