L’EUROPA ROMPE LE PALLE SUL SISTEMA BANCARIO ITALIANO
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MA NON VUOL VEDERE L’ESPOSIZIONE AI DERIVATI TOSSICI DELL’ISTITUTO TEDESCODEUTSCHE BANK
Nino Sunseri per “Libero quotidiano” 31 DIC 2016 09:47
UNA SITUAZIONE CHE IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE HA DEFINITO IL PEGGIOR FATTORE DI RISCHIO DI CREDITO GLOBALE
Guerra di nervi fra Italia e Germania in tema di banche. Berlino che chiede alla Bce di aumentare la vigilanza su Mps per avere la certezza che non siano in corso manovre strane. La parola d'ordine implicita è assai poco lusinghiera: basta con i lassismi e con i trucchi in salsa mediterranea preparati a Roma.
L'Italia che risponde con uno studio dell' Abi in cui dimostra che i derivati in portafoglio alle banche tedesche e, segnatamente alla Deutsche Bank sono molto più rischiosi di qualunque prestito andato a male. Le sofferenze sono un problema ma i titoli illiquidi che intasano i bilanci degli istituti del centro-nord sono esplosivo pura. Bombe ad altissimo potenziale. Da qui la richiesta dell' Abi alla Bce: anziché perdere tempo a esaminare il capello delle banche italiane perché non vi occupate della trave conficcata nell' occhio del sistema tedesco?
Insomma il balletto continua. Gli italiani che si sentono perseguitati da una normativa europea inutilmente severa e la Germania che teme la catastrofe. Una tragedia potrebbe costringere i contribuenti tedeschi a dover pagare per le cicale mediterranee. La diagnosi che arriva da Francoforte a proposito di Mps è scoraggiante. Ha liquidità a dicembre per 4 mesi; erano 11 a novembre. Da gennaio a settembre ha subìto una fuga di depositi di 14 miliardi. Ne ha poi 47 di crediti deteriorati lordi, 28 netti, cioè non coperti da riserve, in aumento del 10 per cento nel 2016. I non performing loans (Npl) sono il male maggiore e comune delle banche italiane.
Niente però a fronte dell' esposizione ai derivati tossici che rappresenta il grande vizio della Deutsche Bank. Una situazione che il Fondo monetario internazionale ha definito il peggior fattore di rischio di credito globale. Però Db non ha chiesto fondi pubblici né ha attivato alcuna procedura europea.
Proprio per questo il consiglio d' amministrazione di Mps è riunito a Siena per il nuovo piano industriale. Dovrà arrivare a Francoforte il più velocemente possibile. Forse già settimana prossima il vertice della banca potrebbe chiedere un appuntamento alla Vigilanza.
Non meno incerto, anche se per altri motivi, il futuro di Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Bari. Il termine per la trasformazione in Spa è scaduto ma non è ancora successo nulla. Il Consiglio di Stato ha bocciato la riforma e ora aspetta l' intervento della Corte Costituzionale. Il tribunale di Milano ha impedito alla Popolare di Sondrio di celebrare l' assemblea per il cambio di governance. Una gran confusione. Era diffusa l' opinione che il governo sarebbe intervenuto nel decreto Milleproroghe per sospendere i termini. Invece non è successo nulla. E ora? A Sondrio fanno sapere di essere fermi in attesa degli eventi.
Nella lettera ai 182mila azionisti il presidente Francesco Venosta e l' amministratore delegato Pedranzini fanno presente che è tutto pronto per la trasformazione. Nel frattempo, però, ci tengono a sottolineare che i conti vanno bene. Nonostante ci si sia trovati a lavorare in un contesto difficile, incerto, possiamo anticipare dati di bilancio soddisfacenti, con la previsione di un adeguato utile d' esercizio, frutto della sola gestione ordinaria. Risultato ottenuto grazie a una discreta attività finanziaria e alla significativa riduzione delle rettifiche nette su crediti.
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