L'Italia vista dagli altri. Il dopo Renzi visto dalla stampa estera
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La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, New York Times, Wall Street Journal, Pais, Spiegel, Monde
Vincino Foglio
Redazione foglio 5.12.2016
New York, 5 dic - (Agenzia Nova) - Gli Italiani hanno bocciato a larga maggioranza il progetto di riforma della Costituzione promosso dal presidente del consiglio Matteo Renzi, che fedele a quanto dichiarato prima del referendum, nella giornata di ieri, si è preparato a salire al Colle per rassegnare le proprie dimissioni. Si concretizza così lo scenario paventato dai mercati, che oggi, in apertura delle borse asiatiche, hanno reagito innescando un immediato ribasso dell'euro rispetto al dollaro. Il "Wall Street Journal" paventa un'ascesa al governo del Movimento 5 Stelle, il partito populista ed euroscettico che contende al Partito democratico di Renzi il primato in Italia nei sondaggi relativi alle intenzioni di voto. Si tratta di un cattivo presagio per l'Europa, sottolinea il quotidiano, che ricorda come quest'anno l'Ue debba affrontare anche le elezioni in Francia e Germania. L'Ue può consolarsi con l'esito delle elezioni presidenziali in Austria, dove il verde Van der Bellen ha sconfitto con il 53 per cento delle preferenze il populista di destra Norbert Hofer. Secondo Stefano Stefanini, consigliere di Podesta Group, in Italia "il sentimento anti-establishment è più forte del desiderio di riforma": un paradosso che secondo il quotidiano è anche alla base dell'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti. Cresce dunque il timore che l'Italia non sia in grado di rilanciare la propria economia: un passo che secondo il "Wall Street Journal" è necessario, ma non sufficiente, a "curare i mali dell'eurozona". Ancor più immediata, però, è la questione del dopo-Renzi in Italia; il quotidiano, così come l'agenzia "Bloomberg", illustrano alcune ipotesi: un nuovo governo Renzi, su incarico del presidente della Repubblica Sergio Mattarella; un governo ad interim, magari guidato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Infine - scenario che più confermerebbe il timore dei mercati - uno stallo tra i maggiori partiti del paese nel tentativo di riformare la riforma elettorale, l'Italicum, che il governo aveva approntato tenendo conto dell'assetto istituzionale disegnato dalla riforma della Costituzione. Mattarella, scrive "Bloomberg", farà il possibile per garantire la stabilità, e per questo potrebbe provare a restituire il mandato a Renzi affinché prosegua sino alla scadenza naturale del suo mandato, nel 2018.
Quali sono i possibili scenari dopo la vittoria del "No" al referendum italiano?
Parigi, 5 dic - (Agenzia Nova) - Il quotidiano francese "Le Monde" delinea oggi lunedì 5 dicembre i possibili scenari politici in Italia dopo la vittoria del "No" al referendum costituzionale e le dimissioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi: le ipotesi vanno da un reincarico a Renzi da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il giornale francese giudica poco probabile dopo le nette parole utilizzate dal capo del governo nell'annunciare le proprie dimissioni; fino alla dissoluzione immediata del Parlamento con convocazione di elezioni anticipate, ritenuto uno scenario possibile ma altamente improbabile perché favorirebbe una vittoria elettorale del Movimento 5 stelle che, evidentemente, tutte le altre forze politiche non vogliono favorire. Passando per lo scenario "più probabile" secondo il "Monde": la costituzione di un governo tecnico per il quale si fanno già i nomi dell'attuale ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e del presidente del Senato Pietro Grasso.
Italia, le vittime del risultato del referendum
Londra, 5 dic - (Agenzia Nova) - Primi commenti sul risultato del referendum costituzionale italiano sulla stampa britannica. Sul "Financial Times" Tony Barber, caporedattore europeo e già corrispondente da Roma, scrive che la sconfitta di Matteo Renzi intensificherà i timori dei governi dell'Unione Europea e dei mercati sui rischi di instabilità politica e finanziaria dell'Italia; l'ansia per il futuro politico del paese è per certi versi esagerata, ma sono fondate le preoccupazioni per le banche, le finanze pubbliche e l'economia. L'esito più probabile è che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dia l'incarico a un nuovo governo, col compito principale di cambiare la legge elettorale. Con un premio di maggioranza alla coalizione invece che al partito, la vittoria del Movimento 5 stelle alle elezioni politiche sarebbe meno probabile. I rischi più immediati riguardano il sistema bancario e il primo test sarà il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena. Per Peter Foster, caporedattore europeo di "The Telegraph", l'errore più grave commesso da Renzi è stato quello di minacciare di dimettersi in caso di sconfitta: così facendo, ha trasformato il referendum in un voto su di lui e polarizzato il malcontento.
Italia: al referendum perde l'ambizione smisurata di Renzi
Madrid, 5 dic - (Agenzia Nova) - "Matteo Renzi ha giocato forte, ha perso in modo clamoroso e non ha neanche aspettato la fine del conteggio per presentare le sue dimissioni". Il quotidiano "El Pais" richiude in una frase la cronaca della giornata referendaria in Italia. "Sembrava sensato spogliare il sistema italiano della schizofrenia bicamerale, così come lo era assegnare maggiori poteri all'esecutivo", si legge in un articolo di commento, ma la complessità della riforma e l'approccio del presidente del Consiglio hanno trasformato il quesito referendario in un voto di fiducia sul premier. Renzi perde non solo "per aver sovrastimato la sua reputazione tra i compatrioti, ma anche per aver tentato di forzare una microrivoluzione che non aveva neanche ottenuto il consenso del suo partito". Ed è per questo, prosegue la nota, che l'esito di domenica "sfugge anche alla tentazione di legarlo solamente all'inerzia apocalittica di Brexit o di Trump. Che Mario Monti e Massimo D'Alema, ex primi ministri agli antipodi, abbiano fatto campagna contro il referendum dimostra che si poteva votare 'no' anche essendo parte del 'decoro istituzionale'". Per le altre testate non è ancora tempo di commenti sul voto, ma tutte ricordano la traiettoria personale del presidente del Consiglio dimissionario. "Alcuni lo considerano 'un comunicatore magnifico'", altri "un ciarlatano, scrive "El Mundo". Per "l'ambizioso rottamatore della vecchia politica italiana" il referendum è stato il secondo "salto mortale" della sua recente carriera politica, dopo aver ottenuto il posto da presidente del Consiglio "senza passare per le urne e senza neanche essersi mai seduto in uno scranno parlamentare". Per "Abc" quella di Renzi è "la storia di una ambizione senza limiti". Un carattere che lo ha portato a "violare tutte le regole e le tradizioni" del Partito di cui avrebbe assunto la guida, a vincere le elezioni europee - gli italiani vedevano in lui "coraggio, novità, cambio, giovinezza e speranza" -, e a condurre il quarto esecutivo repubblicano per durata temporale. "L'ultimo grande errore", la personalizzazione del voto, ha dato vita a una "pessima campagna elettorale, con il paese completamente diviso e l'opposizione a chiedere il 'no' per eliminarlo politicamente".
Italia: strada per la rottamazione
Amburgo, 5 dic - (Agenzia Nova) - “Ho perso”, ha detto il Primo ministro italiano Matteo Renzi visibilmente commosso, circa mezz'ora dopo la mezzanotte in una conferenza stampa presso la sua residenza ufficiale, Palazzo Chigi a Roma. “Il mio Governo finisce qui”. Oggi Renzi presiederà il Consiglio dei ministri, per ringraziare i suoi colleghi per il loro lavoro svolto, poi andrà dal presidente Sergio Mattarella e presentare le sue dimissioni. Il referendum costituzionale si è concluso con una sconfitta netta per il premier. Circa il 60 per cento degli italiani si sono opposti alla sua riforma costituzionale con un’affluenza alle urne di circa il 70 per cento degli elettori aventi diritto. Parte della sinistra ha votato contro Renzi assieme alla Lega Nord di Matteo Salvini, l’ex comico Beppe Grillo del Movimento 5 stelle e Silvio Berlusconi di Forza Italia. Contro di lui anche l’ex Primo ministro Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani. La sconfitta mostra che gli italiani sono estremamente insoddisfatti della loro condizione. Ed hanno tutte le ragioni per esserlo, scrive il settimanale "Der Spiegel". Come in tutti i Paesi, la globalizzazione ha formato in Italia una piccola classe di ricchi ed una molto vasta di poveri. La pace sociale si è sempre sostenuta sul fatto che i figli sarebbero stati meglio dei genitori, ma i giovani non trovano lavoro. Il futuro dell’Italia? Non è prevedibile. Le banche potrebbero andare in crisi e con loro l’economia, perché nessuno vuole investire in una situazione poco chiara. Renzi, assieme a Angelino Alfano, ha ancora la maggioranza in Parlamento. È possibile un governo di transizione o tecnico fino alle elezioni del 2018, ma potrebbero essere anticipate anche al prossimo anno, col rischio di una vittoria delle forze populiste.