Le arancine indigeste al M5s
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Al noto chef Roberto Lombardo era stato commissionato il compito di prepararne migliaia per il raduno grillino a Palermo del 24 e 25 settembre
Alessandro Di Battista (foto LaPresse)
di Redazione | 03 Novembre 2016 ore 11:00
Il M5S ha problemi di arancine. Al noto chef Roberto Lombardo era stato commissionato il compito di prepararne migliaia per il raduno grillino a Palermo del 24 e 25 settembre. Tra fraintendimenti e rimpalli di responsabilità, sta di fatto che il conto da diverse migliaia di euro non è ancora stato saldato. E Lombardo, titolare dell'impresa gastronomica “Un pò capiri” (in siciliano “Non puoi capire”, con riferimento alla bontà dei prodotti), denuncia a Repubblica il trattamento ricevuto.
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“Sono stato ingaggiato senza neppure un contratto, in base a un accordo solo verbale. Ho fornito personale e attrezzature, rinunciando per tre giorni alla mia normale attività. A fatica ho avuto un acconto ma dopo la manifestazione non ho visto più un euro ed è trascorso un mese e mezzo. Ho subito pure un danno d'immagine, visto che, nello stand con la mia insegna, le arancine sono state vendute dall'organizzazione a 3,50 euro, anziché al prezzo di 2 euro che io pratico nel mio negozio e che avevo consigliato. Ecco perché ho deciso di adire le vie legali”, spiega lo chef, in credito di 5 mila euro.
Il non meglio precisato “staff” grillino, da par suo, parla di lentezza nella preparazione delle arancine durante la due-giorni e accusa Lombardo di non aver smaltito correttamente gli oli esausti. Tutto falso, secondo l'imprenditore: “Non sono stato messo in condizione di lavorare al meglio, io ho tutte le carte a posto. Credo stiano solo cercando scuse per non pagarmi”. La sua conclusione è una bella stilettata: “Non si può predicare bene e razzolare male”. Dopo il caso delle firme false, il M5S ha un altro macigno sullo stomaco.
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