Pm anti camorra sotto inchiesta: "Prese soldi da imprenditori dei rifiuti"
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Da icona della lotta alle ecomafie ad accusato. Nei guai Donato Ceglie, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere.
Martedì, 5 gennaio 2016 - 10:18:00 affaritaliani
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Un imprenditore del settore dei rifiuti: "Lo pagavo per essere protetto". Nelle intercettazioni insulti a Cantone
Da icona della lotta alle ecomafie ad accusato. Nei guai Donato Ceglie, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere. Come scrive il Fatto Quotidiano, un imprenditore del settore dei rifiuti ha accusato il magistrato: "Lo pagavo per essere protetto". L'uomo, sentito dagli inquirenti, avrebbe parlato di 150 mila euro.
I reati ipotizzati sono la corruzione in atti giudiziari aggravata dall’articolo 7 della legge 203/91, ovvero l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, ipotesi gravi, ma prescritte, chiarisce la Procura. Centrali i rapporti con Sergio Orsi, imprenditore considerato a disposizione dei Casalesi. E come riporta il Fatto, nelle informative dei Carabinieri sono contenute delle intercettazioni in cui Ceglie definisce Raffaele Cantone "un delinquente", i magistrati del Csm ora pubblica accusa dei "bastardi" e Giuseppe Pignatone, procuratore di Roma, "un cornuto".
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Dotto. Una società malata lo è in tutte le sue componenti, giustizia compresa.