Stop al reato di clandestinità
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Lo stesso meccanismo riguarda anche altri reati come il furto di cose in comproprietà o l’uso di scrittura privata falsificata (in quest’ultimo caso la sanzione arriva a 12 mila euro).
Di Antonio Ciccia Messina Italia Oggi 5.11.2015
Stop al reato di clandestinità. Depenalizzati tutti i reati fuori dal codice penale puniti con pena pecuniaria e alcuni reati del codice penale, come gli atti e pubblicazioni oscene e il disturbo del riposo delle persone. Colpo di spugna sull’ingiuria e il danneggiamento: scompare la sanzione penale ma si deve pagare una sanzione civile allo stato fino a 8 mila euro, oltre al risarcimento del danno alla persona offesa. Sempre che il danneggiato inizi la causa per il risarcimento del danno. Lo stesso meccanismo riguarda anche altri reati come il furto di cose in comproprietà o l’uso di scrittura privata falsificata (in quest’ultimo caso la sanzione arriva a 12 mila euro).
Le misure sono previste da due schemi di decreti, uno sulla sostituzione della sanzione penale con quella civile attuativo della legge delega 67/2014, e l’altro sulla depenalizzazione, che andranno domani all’esame del consiglio dei ministri.
Ma vediamo il contenuto dei due decreti. La novità assoluta è la sanzione civile per illeciti depenalizzati. In sostanza ci sono alcuni reati che vengono trasformati in illecito civile: questo significa che la persona offesa può promuovere davanti al giudice civile per il risarcimento del danno; se il magistrato accorda l’indennizzo unirà anche una multa che sarà incassata dall’erario. L’obiettivo di questa riforma è anche di liberare le procure e i tribunali dalle pratiche che riguardano illeciti, che riguardano più i rapporti privati e che non richiedono un intervento d’ufficio dello stato.
Il catalogo degli illeciti civili comprende l’ingiuria, il furto di cosa comune (commesso dal comproprietario, dal socio o dal coerede), il danneggiamento, l’appropriazione di cose smarrite: per questo gruppo di illeciti la sanzione va da cento a 8 mila euro.
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