Riforma della Giustizia: un'Alta Corte potrebbe giudicare i magistrati, intesa sulla separazione delle carriere
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Vertice a Palazzo Chigi con Meloni e Nordio. Intesa su due Csm, resta il nodo dell'elezione dei togati. Si accelera sull'abuso di ufficio
ROMA, 03 maggio 2024, 19:13 Redazione ANSA
Il Guardasigilli Carlo Nordio presenterà un ddl costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati entro le Europee. E'quanto sarebbe emerso, secondo quanto si apprende, nella riunione che si è avuta nel pomeriggio a Palazzo Chigi, alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano, tra il ministro Nordio, i sottosegretari di Via Arenula, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato e i responsabili Giustizia dei partiti di maggioranza.
Nell'incontro si sarebbe stabilito anche di accelerare al massimo sul provvedimento per l'eliminazione dell'abuso d'ufficio.
Inoltre c'è l'accordo di presentare la riforma per la separazione delle carriere dei magistrati e l'istituzione di due Csm, ma sarebbe ancora in corso un dibattito sul metodo di elezione dei togati, per stabilire se sarà a sorteggio 'secco' o 'mediato'. In questo caso, per la componente togata, i magistrati candidabili al Csm che saranno sorteggiati sarebbero poi sottoposti a successiva selezione. Sono questi altri dettagli che emergono dalla riunione che si è avuta a Palazzo Chigi, alla presenza della premier Meloni tra i vertici della Giustizia. Si esclude invece l'ipotesi della nomina di metà dei componenti del Csm da parte del Governo.
Inoltre un'Alta Corte, ovvero un organismo che giudicherà sia i magistrati giudicanti che requirenti. E' una delle ipotesi, in merito alla riforma della Giustizia, che sarebbe emersa nel corso della riunione che si è svolta a Palazzo Chigi, alla presenza della premier Giorgia Meloni, alla quale hanno partecipato il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro Carlo Nordio, il vice ministro Paolo Sisto, i sottosegretari Ostellari e Delmastro, i presidenti della Commissioni Giustizia di Camera e Senato Ciro Maschio e Giulia Bongiorno e i responsabili Giustizia dei partiti del centrodestra.