Parte civile ma non con tutti, I casi Davigo e Palamara e l’odioso doppiopesismo dello Stato sulle richieste di risarcimento
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A fronte di una medesima fattispecie di reato, la decisione spesso è opposta. Per Davigo l’amministrazione non si è costituita, discorso diverso per Palamara
Giovanni M. Jacobazzi — 9 Marzo 2024tl riformista.com lettura2'
I casi Davigo e Palamara e l’odioso doppiopesismo dello Stato sulle richieste di risarcimento
Un tema sicuramente non al centro del dibattito pubblico, ma non per questo meno interessante (almeno per gli “addetti ai lavori”), è quello dove lo Stato decide se costituirsi o meno parte civile nei processi penali contro i propri dipendenti. L’Amministrazione di appartenenza, anche alla luce di numerose pronunce della Corte costituzionale, ha l’obbligo di garantire la sua credibilità presso il pubblico, “cioè sul rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti dell’Istituzione che può rischiare di essere incrinato dall’ombra gravante su di essa a causa dell’accusa da cui è colpita una persona attraverso la quale l’Istituzione stessa opera”. Il principio di buon andamento dell’azione amministrativa, previsto dall’articolo 97 della Costituzione, è il faro a cui attenersi: i soggetti che occupano un pubblico ufficio hanno pertanto il dovere di adempiere alle funzioni che gli sono affidate “con disciplina ed onore”, come recita invece l’articolo 54 della Costituzione. Dunque, proprio per gli interessi in gioco, tali principi necessitano di una tutela specifica.
In altre parole, la tutela dell’interesse pubblico all’irreprensibile svolgimento delle attività istituzionali della Pa verrebbe seriamente minacciato in termini di credibilità se l’Amministrazione di provenienza del dipendente accusato di aver commesso un illecito penale rimanesse “inerte” nei suoi confronti. Le decisioni del Ministero della giustizia a carico dei magistrati che finiscono sotto processo sono però quanto mai imperscrutabili. A fronte di una medesima fattispecie di reato, avvenuto addirittura nello stesso periodo, la decisione sulla costituzione di parte civile o meno spesso è opposta. E questo non può non creare nel cittadino il sospetto che ci sia stato un odioso “doppiopesismo” che poi non aiuta certo ad avere fiducia nell’Istituzione.