Mps, cosa c'è dietro l'indagine su Viola e Profumo
- Dettagli
- Categoria: Giustizia
Strani avvisi di garanzia. Ripicche tra Renzi e Padoan. Agguati al governo. Manovre intorno all'ad. La guerra sul Monte non si combatte solo a Siena.
di Occhio di lince | 19 Agosto 2016 Lettera43
Certo, c’è l’obbligatorietà dell’azione penale, e i magistrati sono costretti - anche se non sempre lo fanno, aprendo i dossier e mettendoli a marcire in un cassetto - a far partire le indagini e mandare gli avvisi di garanzia.
Ma in questa circostanza la notizia, sbucata dal nulla il 18 agosto 2016 senza alcuna comunicazione ufficiale, che la procura di Siena abbia avviato un’inchiesta nei confronti di Fabrizio Viola, amministratore delegato di Monte dei Paschi, e di Alessandro Profumo, ex presidente dell’istituto, e poi abbia inviato il fascicolo alla procura di Milano, territorialmente competente per il reato di manipolazione del mercato, quantomeno puzza di bruciato.
INCHIESTA FRAGILE. Non tanto per la dinamica della vicenda, che pure è fragile, visto che prende le mosse da un esposto di un azionista della banca, che già in sede di assemblea aveva proposto e si era visto bocciare l’azione di responsabilità nei confronti dei due banchieri, idea paradossale considerato che si deve a loro se alla vicenda dei derivati Alexandria e Santorini (gestione Vigni-Mussari) è stato tolto il velo.
Quanto per i contorni che la vicenda sembra assumere.
STRANA TEMPISTICA. Non vorrei iscrivermi al partito della “giustizia a orologeria”, ma in questo caso pare legittima la domanda circa i tempi di circolazione della notizia rispetto ai complicati passaggi che Mps ha di fronte: dalla cessione delle sofferenze al fondo Atlante 2 alla preparazione dell’aumento di capitale.
E qui i sospetti possono prendere due strade: una politica e una di potere economico.
IN GIOCO C'È RENZI. La prima è fin troppo evidente: non c’è analista e commentatore che in questi giorni non abbia messo in relazione l’operazione Mps con la tenuta del governo, e in molti addirittura con il futuro di Matteo Renzi.
Della serie: il premier si gioca il posto e i suoi stessi attributi sulla partita senese, nella quale ha avuto una palese divergenza di opinioni con il ministro competente, Pier Carlo Padoan, per colpa del ruolo assegnato alla Jp Morgan, caldeggiato dall’ex ministro Vittorio Grilli (che della banca d’affari è uomo di punta in Europa) e dal presidente della Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna (ex Goldman Sachs).
In realtà quella configurata è un’operazione di mercato e semmai chi la critica o teme possa non andare a buon fine usa l’argomento - di segno opposto alla sbagliata correlazione Renzi-Mps - della possibile e non praticata scelta di un intervento radicale pubblico, o comunque con garanzia dello Stato.
Il posto di Viola fa gola a Passera (e non solo...)
Ma è l’altro il filone di indizi su cui la vostra Lince ha posato i suoi occhi.
E riguarda l’ambito posto di Fabrizio Viola.
Chi recentemente ha visto il banchiere lo descrive come un uomo affaticato ma tranquillo, con la coscienza a posto di chi sa di aver fatto di tutto e anche di più per rimettere in piedi una banca che nel 2012 a era già morta.
Ma anche molto infastidito dal fatto che intorno alla sua poltrona - più rovente che comoda, peraltro - si stanno aggirando molti bramosi.
E non solo quelli, come Corrado Passera, che sono venuti allo scoperto.
PROROMPENTI AMBIZIONI. L’ex banchiere e ormai anche ex politico, vorrebbe tornare a soddisfare le sue prorompenti ambizioni - e soprattutto quelle della sua signora (Giovanna Salza) - con un incarico di prestigio, ma la proposta abborracciata e tardiva che ha messo in piedi con Andrea Orcel di Ubs non gli ha concesso chance, nonostante le aperture (poi ritirate) del presidente di Mps, Massimo Tononi.
Intollerabile, poi, la commistione tra le ambizioni professionali dell'uomo d’affari di Passera e la carica, che tuttora detiene, di presidente di Italia unica.
CORRADO BICEFALO. Cosa resa ancor più stridente dal fatto che il suo coordinatore, Lelio Alfonso, il 2 agosto ha attaccato le scelte del vertice Mps in una nota ufficiale del partito (si fa per dire), mentre basta scorrere tweet e post sfottenti i piani e le prospettive del Paschi prodotti dal responsabile economico di Italia unica, Riccardo Puglisi, ricercatore all’Università di Pavia e redattore de lavoce.info, per capire quanto Passera bicefalo, politico e banchiere, abbia cercato di usare tutti i mezzi per conquistare Siena.
Come dicevo, però, ci sono anche altri che vorrebbero il posto di Viola.
Sto appuntandomi i nomi in un taccuino, ma è una lista che devo completare. La prossima volta che ci vediamo qui su Lettera43.it ve la svelo.
(*) Con questo “nome de plume” scrive su Lettera43.it un protagonista e osservatore delle più importanti partite del potere politico ed economico-finanziario italiano
Categoria Italia.