Csm: se vere parole Davigo gravi
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Sulle nomine ai vertici degli uffici giudiziari italiani. Davigo smentisce le frasi, ANSA conferma, presidente Anm precisa
Piercamillo Davigo © ANSA
Redazione ANSA ROMA 08 giugno 2016 22:21
ROMA - "Il Consiglio Superiore della Magistratura, pur dando atto della successiva smentita del dottor Davigo, respinge con fermezza le espressioni sulle nomine ai vertici degli uffici giudiziari italiani che, se vere, sarebbero gravi, scomposte e sorprendenti". Così una nota di Palazzo dei Marescialli, in cui si sottolinea che "le motivazioni" delle nomine "sono da chiunque verificabili dalle delibere pubbliche del plenum". "Il presidente dell'Anm sa bene - sottolinea il Csm nella nota - che parole come quelle riportate dalle agenzie di stampa determinerebbero discredito della magistratura che egli rappresenta, offenderebbero i magistrati ritenuti meritevoli di guidare gli uffici giudiziari tra cui lo stesso dottor Davigo solo qualche giorno fa nominato presidente di sezione di Cassazione". "Il Csm - conclude la nota - proseguirà il suo trasparente e straordinario lavoro che è alla base delle decisioni e dei voti dei singoli componenti, le cui motivazioni sono da chiunque verificabili nelle delibere pubbliche del plenum"
"Le dichiarazioni che mi sono state attribuite non sono vere". Lo precisa il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo in merito alle parole sulle nomine al Csm. L'ANSA conferma le parole di Davigo, per altro pronunciate davanti a un centinaio di magistrati nell'aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano. Davigo, contattato telefonicamente dopo la sua smentita, ha precisato che le sue parole si riferivano alle "nomine a pacchetto''.
Al Csm "le nomine non convergono sul candidato migliore, ma temo che" la prassi sia quella di "uno a me, uno a te e uno a lui" che è "una cosa orribile". Lo ha detto Piercamillo Davigo, presidente dell'Anm, parlando delle nomine degli uffici direttivi dei vari distretti giudiziari e intervenendo al Palagiustiza di Milano ad una riunione dell' associazione. Davigo ha auspicato la "massima trasparenza" nelle nomine, perché "è al buio che avvengono le porcherie e i baratti"
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