In Germania il marco esiste ancora

 EURO-PARAGURI - LO SAPETE CHE LA GERMANIA NON HA MAI ABBANDONATO IL MARCO?

NEL PAESE DELLA MERKEL VIGE LA DOPPIA MONETA: CIRCOLANO ANCORA 6,7 MLD € DEL VECCHIO CONIO, FACILMENTE CONVERTIBILI E UTILIZZABILI PERFINO NEI NEGOZI - L’ABI TEDESCA NON HA FRETTA E PERMETTE AI CLIENTI DELLE BANCHE DI INDICARE I CONTI CORRENTI IN MARCHI - VUOI VEDERE CHE IL BANANA AVEVA RAGIONE?... –

Roberto Sommella per "Milano Finanza" 2.10

Sorpresa: in Germania il marco esiste ancora ed è vivo e vegeto. Ma non per quei programmi di ristampa che anche questo giornale ha raccontato nei minimi particolari e che a un certo punto dell'eurocrisi sono diventati una possibilità concreta, bensì perché di fatto non ha mai lasciato portafogli, cassetti, materassi e persino conti correnti.

Lo ha verificato MF-Milano Finanza curiosando sul sito dell'Associazione delle banche tedesche (Bankenverdband), il corrispettivo dell'Abi, dopo che Silvio Berlusconi qualche giorno fa aveva lasciato cadere nel disinteresse generale un'affermazione piuttosto forte che in molti però hanno subito derubricato a semplice battuta folkloristica.

«L'uscita della Germania dall'euro non sarebbe una tragedia», ha detto l'ex premier ribadendo un suo evergreen, «anche perché c'è una corrente finanziaria che propugna proprio questa soluzione ed è una soluzione che molte banche tedesche considerano possibile perché in calce ai loro formulari prestampati per i clienti hanno introdotto una clausola che fissa le regole per il cambio dell'euro con il marco».

Riletta così la dichiarazione del Cavaliere poteva passare inosservata, ma una fonte tedesca, interpellata in proposito, ha clamorosamente (e candidamente) confermato. «È vero, in Germania è stata approvata una legge che permette alle banche di indicare ai propri clienti il cambio dei loro depositi in marchi», afferma l'industriale tedesco, «e garantisce, in caso di deflagrazione dell'euro, di corrispondere lo stesso importo in qualsiasi moneta nasca dopo l'eurocrack».

A pensarci bene, non si tratta di una semplice risposta all'euroscetticismo ormai conclamato di molti tedeschi, ma di una logica conseguenza di un'altra sorta di anomalia tutta teutonica. Il marco, infatti, è ancora considerato una valuta scambiabile all'interno dei Lander e questo proprio per volere delle autorità nazionali e della Bundesbank di Jens Weidmann, antagonista di tutti i programmi di riacquisto di titoli di Stato messi in campo dalla Bce di Mario Draghi.

Una circolare dell'Abi tedesca ha infatti ricordato nel febbraio scorso che il caro vecchio deutsche mark, pur non avendo più valore legale al compimento del decimo anno di vita della moneta unica, sarebbe stato convertibile anche in futuro «senza limiti e senza commissioni». Proprio così, senza limiti di spazio e di tempo: in pratica è come avere ancora la doppia circolazione. Si tratta di una cosa davvero sorprendente se si pensa che l'euro dovrebbe essere una moneta comune, senza spazi per vecchie nostalgie o coabitazioni valutarie.

Tra l'altro tutti gli altri Paesi si sono adeguati al dettato del Trattato Ue e hanno abbandonato per sempre le rispettive valute. Francesi, spagnoli e italiani hanno infatti detto addio da mesi alla convertibilità della loro moneta; anzi, in Italia è accaduto che, per una norma del decreto salva-Italia, sia stata anticipata di un paio di mesi la fine del periodo di convertibilità presso le sedi della Banca d'Italia, fissata inizialmente a febbraio del 2012.

Che cosa nasconde questa storia? È la conferma che la Germania di Angela Merkel, se vedrà che non sarà più possibile politicamente sostenere i debiti dei Paesi dell'Euromed, abbandonerà davvero la moneta unica oppure è solo un modo per tenere buoni i vecchi nostalgici del marco, nato nel 1948 e mai abbastanza rimpianto?

Difficile dirlo. Certo è invece ciò che sempre l'Associazione delle banche tedesche, a cui aderiscono tutte le top bank dei lander, da Deutsche Bank a Commerzbank, afferma nei suoi notiziari. In Germania oggi sono in circolazione ancora la bellezza di 6,75 miliardi di euro in marchi (la maggioranza sono monete) e chiunque voglia cambiarli in euro può farlo «presso le sedi della Bundesbank, gratuitamente, col cambio di un euro contro 1,95583 marchi e illimitatamente».

E questo vale, ricorda ancora l'associazione delle banche tedesche, «non solo per le ultime emissioni di marchi, ma anche per le vecchie emissioni della Bundesbank e della Banca dei Paesi tedeschi». La sollecitazione è tale che in alcuni negozi tedeschi si accettano ancora i pagamenti in marchi, Perché per cambiarli non c'è fretta e del doman non v'è certezza.

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