Il PD vuol rottamare Conegliano
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Nel merito dei dati resi pubblici (v. Oggi Treviso) dal segretario del PD di Conegliano
riguardo il “costo di Zambon politico” non entro. Spetta a Zambon “delucidare”. Vorrei riflettere su tre indicazioni contenute sul messaggio che il PD vuol dare alla Città perché mi sembrano fuorvianti. Va bene che la politica, come diceva un ex ministro è impastata di sangue e sterco ma bisogna darsi dei limiti. La prima è il furbesco e subdolo accostamento delle due tabelle- costi Zambon e Maniero come se i 2 comportamenti fossero uguali. Non lo sono, almeno finora, perché il caso Maniero è stato accertato su documentazione rintracciata onorevolmente dal PD stesso che non dice per opportunità (eufemismo) il o i nomi dei funzionari che hanno contro firmato quei rimborsi dell’ Ex Sindaco. La seconda riflessione è “quanto costa Zambon” come che se ci fosse un altro, costerebbe di meno. Dalla tabella si evince che: 1) sul totale dei costi indicati 292.115 la indennità di carica che spetterebbe a qualsiasi fosse lì, incide del 45% ( 131.124); poi c’è il rimborso al datore di lavoro che incide del 30% ( 88.639) cifra questa che potrebbe essere diversa se fosse un pensionato o un disoccupato o un modesto dipendente: attenzione su questo perché introduce un pericoloso elemento nella scelta del candidato a Sindaco vale a dire lo status economico e non le qualità del personaggio; rimane il 25% (72.352) che sono le spese di viaggio e quì non posso mettere becco e resto in attesa di capire; la terza riflessione è sulla dichiarazione fatta dal Segretario “ Zambon rientra fra quelli (approfittatori n.d.r.) di cui si parla oggi” e qui è tutto da dimostrare ma grave resta l’affermazione almeno che non abbia le prove di quanto afferma.
Veniamo ora alla considerazione politica generale. Tutto il magna magna che sta uscendo mette in crisi il comportamento di tutta una classe dirigente, di tutte le componenti destra sinistra centro (v. interventi su www.simofin.com): nessuno si salva. I confronto politico a livello trevigiano e all’interno di Lega e PDL con tutti i loro capi partito, fa allontanare dalla politica chi si avvicina ad essa: Zambon rimane ancora in Provincia perché i capi popolo stanno baruffando su chi lo deve sostituire. Le motivazioni dei viaggi e quindi i rimborsi dovrebbero essere resi pubblici e comunque contenuti utilizzando di più la tecnologia (a Roma per un giorno solo in via eccezionale). A Conegliano non credo che vengano pagate ai politici le gite in montagna o al mare o i pranzi con pietanze che a casa, nella loro vita normale, non hanno mai assaporato. Ma restiamo in attesa di sapere. Al PD diciamo, ci permettiamo dire, attenti a non accendere fuochi senza sapere cosa incendiano: ci rimette solo la politica buona quella in grado di ricomporre i vari interessi esistenti nel paese in un progetto paese e i cittadini si allontanano dicendo il fatidico e controproducente “ Sono tutti uguali”. A Conegliano il PD è da 60 anni al 15% o giù/su di lì: ci sarà pure una ragione. Non l’hanno trovata chi si nutriva di politica, chi ha cambiato per 4 volte la sigla di partito ma sempre con gli stessi dirigenti e ora provateci voi ma ci vuole tanta autocritica e coraggio. Il PDL è in piena crisi: o trova la forza, un sussulto e adattarsi alla nuova situazione, via i personalismi e rotazione degli incarichi all’interno della Giunta, farsi carico degli errori compiuti in passato e superarli con intelligenza politica o non riuscirà a quietare le acque agitate e che si agiteranno maggiormente in un prossimo futuro a cominciare con il processo Econ. Per il bene della città e della politica e per non arrivare, per la seconda volta e pur con maggioranze forti, in oltre 60 anni, al commissariamento del Comune. Walter Cadorin, 2.10