Anche il Pd non sfugge alla Procura
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IL ROSSO E IL NERO: ERRANI COME SDE-RENATA? - DALLE INCHIESTE SULLA REGIONE EMILIA
ROMAGNA SPUNTA UN FINANZIAMENTO DA UN MILIONE AL FRATELLO DEL PRESIDENTE - GRUPPI CHE MAGNANO: LEGA E IDV NEI GUAI - NEL MIRINO LE INTERVISTE A PAGAMENTO, COINVOLTI QUASI TUTTI I PARTITI (ANCHE IL M5S) - IL “MODELLO EMILIA”: APPALTI SOSPETTI, CONSULENZE AGLI AMICI, CONTRATTI AI PARENTI, FATTURE FALSE, RIMBORSI TAROCCATI…
Luigi Spezia per Repubblica,29.9
Pubblichiamo questo articolo perché siamo stanchi di sentirci dire da qualche PD locale che la sinistra è la migliore e senza macchie. Più sotto l’articolo completo. Opact
L'inchiesta della Procura che ha costituito un pool anti-sprechi della Finanza per fare i conti della spesa ai gruppi consiliari della Regione Emilia-Romagna, non nasce all'improvviso ed è solo per caso che venga dopo lo scandalo alla Regione Lazio. Quella di Bologna è stata la prima procura, la primavera scorsa, ad andare a guardare i bilanci di due gruppi consiliari, Lega e Idv nei cinque anni tra il 2005 e il 2010, dopo le denunce esaminate dal procuratore Roberto Alfonso e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini.
Il terreno era dunque preparato per una maxi-inchiesta, affidata a due donne, Morena Plazzi e Antonella Scandellari da estendere a tutti i gruppi politici e non solo: un'«inchiesta ad ampio raggio» che potrebbe toccare, se necessario, altri centri di spesa. Nello stesso tempo, sui medesimi documenti, è in piena attività la Procura della Corte dei conti. Ecco nel dettaglio le indagini che nel corso degli anni hanno toccato a vario titolo amministratori e consiglieri dell'Emilia-Romagna.
Paolo Nanni, al quale ieri Antonio Di Pietro ha consigliato di presentarsi ai magistrati, è stato capogruppo Idv e due anni dopo la fine del mandato, passato alla Provincia di Bologna, viene iscritto nel registro degli indagati per peculato. Gli trovano fatture di cene con tanti ospiti in ristoranti diversi ma consumate nella stessa sera o taxi con orari sovrapposti o convegni organizzati solo sulla carta, anzi sulla locandina, perché non ci sono mai stati. In totale, Nanni ha speso 450 mila euro in cinque anni oltre ad aver fatto lavorare in Regione moglie, figlia e un nipote
E' finito in una Provincia, quella di Piacenza, come vicepresidente, anche Maurizio Parma, indagato come Nanni per le spese del suo gruppo che ha guidato per 15 anni all'Assemblea regionale. Cene, spese di rappresentanza, viaggi «non istituzionali» denunciati da un dirigente emiliano della Lega di Reggio Emilia, Marco Lusetti, che ha mostrato le fatture sospette in conferenza stampa.
LE INTERVISTE A PAGAMENTO
Ad agosto, dopo Idv e Lega, i pm di Bologna aprono un'inchiesta per peculato contro ignoti che coinvolge trasversalmente ben sette gruppi consiliari, quasi tutti. I capigruppo di Pd, Pdl, Lega, Movimento 5 Stelle, Sel, Federazione della Sinistra e Udc hanno firmato contratti con quattro tv locali per poter andare in video a farsi intervistare. Aperta anche un'inchiesta disciplinare dell'Ordine per quattro giornalisti.
Si conoscerà la sorte del presidente della Regione Vasco Errani il prossimo 7 novembre, quando il gup Bruno Giangiacomo deciderà se le accuse sono sostenibili o se invece va archiviato tutto. Per i pm, Errani ha commesso un falso quando di sua iniziativa ha mandato in Procura, nel 2009, una relazione con la quale affermava che era stato regolare il finanziamento di un milione concesso dalla Regione tre anni prima alla coop vinicola Terremerse di suo fratello Giovanni. Alla fine delle indagini si è scoperto che tutto regolare il comportamento di Giovanni non era stato e la Regione gli ha richiesto indietro il milione. Ma per la difesa Errani non fece nulla per quel finanziamento e fu proprio la sua relazione a dare il via all'inchiesta.
I VIAGGI DI DELBONO
Il caso di Flavio Delbono, l'ex sindaco di Bologna che si è dimesso nel 2010, va in scena in realtà in Regione, dove era stato vicepresidente. Accusato di peculato per viaggi con la sua ex fidanzata Cinzia Cracchi (pende ancora il fascicolo per corruzione), il suo caso è uno spartiacque. I vecchi vertici della Procura volevano archiviare, il gip ha rimandato indietro le carte e il pm Plazzi è riuscita a ottenere due condanne per il professore universitario di Economia diventato sindaco. Dopo il caso Delbono e con i nuovi vertici della Procura, a Bologna le inchieste sulla pubblica amministrazione si sono moltiplicate.
LA RESIDENZA FITTIZIA
Il consigliere di An Alberto Vecchi potrebbe andare a processo per aver dichiarato falsamente di risiedere non più a Bologna, ma a Porretta Terme, a sessanta chilometri dalla sede regionale. Per i percorsi casa-lavoro ritenuti fittizi (i vigili di Porretta non l'hanno mai trovato a casa) ha chiesto un rimborso di 86 mila euro.
L'INCHIESTA SUGLI APPALTI
È indagata Anna Fiorenza, ex assessore comunale di Bologna, ora al vertice di Intercenter, la centrale degli appalti regionale. Sotto la lente della Procura la gara per un servizio di "global service" da 100 milioni nel 2008.
IL GIRO DI CONSULENZE
Sotto inchiesta è infine la direttrice degli Affari Istituzionali Filomena Terzini (oltre che per il caso Terremerse) per troppe consulenze concesse ad avvocato esterni alla Regione (anche tre di loro sono indagati).