QUANDO L’OCCIDENTE VA A COMBATTERE AL QAEDA

NEL MONDO, RICORDIAMOCI CHE I SUOI FINANZIATORI, COME SVELATO DA “SWISSLEAKS”, AVEVANO CONTI ALLA HSBC - QUINDI PER DANNEGGIARE I TERRORISTI È MEGLIO INVADERE LA SVIZZERA

La lista dei nomi appartenenti alla “Golden chain”, i finanziatori di Al Qaeda, era stata rinvenuta a Sarajevo nel 2002, durante un raid in una falsa fondazione che in realtà finanziava il terrorismo islamico - Hsbc non ha modificato i suoi rapporti con le persone risultate incluse in questa lista, continuando a gestire conti a loro intestati… Dago Spia,

Anais Ginori per “la Repubblica” 11 FEB 2015 13:25

Tra i titolari di conti bancari nella filiale svizzera di Hsbc c’erano anche diversi uomini della “Golden chain”, il gruppo dei principali finanziatori di Al Qaeda. La nuova rivelazione nello scandalo SwissLeaks viene da Le Monde che cita documenti condivisi con l’International consortium of investigative Journalists.

Tra i nomi figurano, per esempio, un principe saudita che in passato ha notoriamente fornito protezione a Osama Bin Laden, un altro uomo della famiglia reale saudita la cui moglie ha inviato pagamenti a uno dei presunti attentatori dell’11 settembre, l’ex tesoriere di un’organizzazione accusata di riciclaggio di denaro per Al Qaeda, il proprietario di una fabbrica bombardata dall’esercito Usa, perché sospettata di produrre armi chimiche proibite da vendere sul mercato nero.

La lista dei nomi appartenenti alla “Golden chain” era stata rinvenuta a Sarajevo nel 2002, durante un raid in una falsa fondazione che in realtà finanziava il terrorismo islamico. Alcuni di questi nomi erano poi circolati sulla stampa, mentre i servizi segreti americani indagavano sulla complessa rete di finanziamento di Al Qaeda e del suo sceicco. Hsbc, però, non ha modificato i suoi rapporti con le persone risultate incluse in questa lista, continuando a gestire conti a loro intestati.

Proprio Le Monde si trova a dover affrontare internamente gli effetti dello scoop con due dei tre proprietari in disaccordo sulla “qualità” della storia: il banchiere Pigasse, si è detto «fiero » del lavoro del quotidiano, Pierre Bergé ha definito «delazione» l'inchiesta, condannando il lavoro dei giornalisti.

Mentre Hervé Falciani rivela che la famosa lista è «solo la punta dell’iceberg» e che possiede documenti che dimostrano altre milioni di transazioni sospette, in Italia la Guardia di Finanza ha individuato nella lista una persona accusata di prestiti usurai a Roma: si tratta di Salvador Vicente Frieri Gallo che, insieme al fratello Arturo Rafael, è indagato in un’inchiesta in cui sono stati sequestrati beni per complessivi 18 milioni di euro. Secondo la Finanza, i fratelli Frieri Gallo avrebbero omesso di denunciare dal 2003 in poi redditi per oltre 331 milioni di euro, di cui 60 dal 2007 al 2012.

La procura di Torino aveva già iniziato a condurre accertamenti in base alla documentazione acquisita dall’autorità giudiziaria spagnola nel febbraio del 2014. I nomi su cui si concentra l’attenzione sono poco più di 250: sono quelli presenti nella prima lista, ottenuta dalla procura di Nizza nel 2010, ai quali potrebbero aggiungersene altri.

A Milano sono aperte solo tre inchieste, su persone non note. Sono le uniche sulle quali la Procura intende procedere. Il procuratore aggiunto è pessimista sulla possibilità di ottenere risultati sul piano penale. In Liguria la Procura ha esaminato 125 nominativi ma tutto è stato archiviato per l’impossibilità di definire tempi e canali di provenienza dei depositi presso la Hsbc.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata