Lettere al Direttore Foglio 5.2.2015

Che vogliono fare i Nazareni? Novità foglianti: stand up, start up

1-Al direttore - Caro Cerasa. E’ gratificante sapere di poter leggere in libertà, idee libere espresse in libertà. Libertà è parola che tutti pronunciano, pochi conoscono veramente e ancora meno praticano seriamente. Ormai il nostro paese è senza regole ma con tantissime eccezioni, che stranezza. Apparente purtroppo. Da vecchi, come me, ci si rende conto che la lotta alle “regole” non è Libertà; che anzi è proprio il rispetto delle regole che garantisce la Libertà di tutti e di ognuno. Avevate un bellissimo istituto, Hyde Park, nel quale ci si poteva confrontare, pressoché online, con Voi e con se stessi e talvolta essere gratificati dalla pubblicazione di qualche idea più o meno strampalata. Perché lo avete soppresso? Ad ogni modo, auguri direttore, nella certezza che la tradizione della testata sarà per lei un aiuto ma anche un notevole impegno.

Giuseppe Marciante

Ci piacciono i commenti e ci piace molto dare la parola ai nostri lettori. Abbiamo pensato però che sia più bello scegliere alcuni temi per partecipare. Ci saranno novità. La prima la trovate a pagina due: stand up, start up. Storie di società piccole o medie o grandi che negli anni della crisi hanno avuto il coraggio di sperimentare e di inventare business di successo. E’ un pezzo di Italia che ci piace da impazzire. Sudore, palle, idee e poche lagne. Stand up, start up!

2-Al direttore - L’elettorato di destra o di centrodestra è un elettorato di opinione che quando vede i propri leader perdersi dietro a patti al ribasso fatti soltanto per dire di potersi ritenere di contare si annoia. Il problema è che Renzi ha dimostrato di essere un uomo spregiudicato pronto a qualsiasi capriola e tradimento pur di arrivare al potere e di poterci restare. Berlusconi nella sua storia politica è sempre stato un outsider, vale a dire un uomo fuori dagli schemi che ha permesso tra alti e bassi che si arrivasse all’attuale scenario, Renzi è un uomo del sistema, un uomo delle istituzioni, che viceversa è inserito nel sistema, e che adesso arrivato al potere intenderà rafforzarlo con ulteriori elezioni politiche che sanciscano definitivamente la sua forza. Se noi tutti vogliamo diventare dei desaparecidos della politica come Letta e Prodi che non hanno il coraggio e la forza di opporsi e sono finiti nel silenzio dei dimenticati, oppure si desidera ancora essere presenti nell’opinione pubblica è una scelta che occorre fare. Un patto del Nazareno adesso quantomeno sarebbe fatto controvoglia.

Carlo De Rosa

Non c’è patto senza che i due contraenti non ne abbiano un qualche beneficio. Renzi e Berlusconi sanno che stare nel patto è un vantaggio, per entrambi. Ma sbaglia chi pensa che se salta il patto ci perde solo Berlusconi. Se salta il patto ci perde, e molto, anche Renzi. E se salta il patto, secondo me, si va alle elezioni. Se salta. Con tanti, tanti, tanti e birichini se.

3-Al direttore - Se, nonostante l’elezione di un ex dc al soglio quirinalizio, la prospettiva di morire democristiani resta una chimera, abbiamo invece buone chanche di morire omosessuali. Previa, s’intende, opportuna ri-educazione tramite indottrinamento gender oriented, di cui anche di recente Papa Francesco ha parlato con riferimento alla “colonizzazione ideologica”. Ma non è tanto di me che mi preoccupo (e in ogni caso venderò cara la pellaccia); la cosa piò odiosa è che stanno mettendo le mani sui nostri figli, come dimostra il disegno di legge in discussione al Senato, il cui titolo è tutto un programma: “Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università”. Se davvero si trattasse, come vogliono farci credere, educare le nuove generazioni al rispetto dell’altro, alla tolleranza e alla prevenzione di ogni atteggiamento omofobo, va da sé che non ci sarebbe nulla da ridire. Il punto però è che dietro il paravento dell’omofobia, si nasconde un progetto diverso, che è quello di educare sessualmente i ragazzi all’insegna dell’omosessualismo e sue declinazioni, come per altro si evince anche da un documento varato di recente dalla sezione europea dell’Oms, intitolato, guarda un po’, “Standard per l’educazione sessuale in Europa”. Col risultato, paradossale ma non troppo, che di questo passo ad essere discriminati rischiano di essere gli etero, le famiglie tradizionali e in generale chi non la pensa come vuole la vulgata, altro che gli omo. Alla faccia della tolleranza. 

Luca Del Pozzo

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