Perché oggi si parla così tanto di Sergio Mattarella?
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Appunti per capire cosa succede in vista del Quirinale
di Redazione | 28 Gennaio 2015 ore 16:19 Il Fogli, domani sul giornale
Adesso non si tratta più di toto nomi o di toto Quirinale. Adesso un nome c’è, e c’è anche una tattica precisa che coincide con il nome e con il cognome di Sergio Mattarella. Il nome portato ieri da Renzi nel corso delle consultazioni con tutti i delegati dei partiti presenti in Parlamento era un altro ed era quello del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Tutti i partiti hanno detto: un tecnico no grazie, vogliamo un politico, e oggi, durante il colloquio tra Renzi e Berlusconi di questo si è parlato: che politico? La linea di Forza Italia resta la stessa: vogliamo Giuliano Amato e lo vogliamo non solo noi ma lo vogliono anche i nostri amici del Nuovo centro destra.
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Renzi non vuole Amato perché non si fida, perché avrebbe difficoltà, come si dice, a spiegarlo all’opinione pubblica, e per questo ha scelto, in questa fase, di puntare sul nome di Sergio Mattarella. Politico di area Pd, grigio, con una bella storia da raccontare (il fratello ucciso dalla mafia), ruolo di garante (è membro della corte costituzionale), era il nome che aveva proposto Bersani due anni fa nella terna a Berlusconi, e nel Pd va bene a tutti. Dice Civati, intercettato dal Foglio: “Se Mattarella va avanti, bene per Renzi. Se si sceglie un altro nome, arriviamo alla dodicesima votazione”. Oggi giornata di colloqui. Se Berlusconi dirà no a Mattarella, Renzi farà un secondo e ultimo nome (che potrebbe piacere a Berlusconi anche meno del primo).