Rurali, seconde case Imu salata
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Imu sui terreni agricoli senza dati ufficiali. A riferire l’indisponibilità
dei dati ufficiali sul tema del gettito complessivo atteso dall’applicazione dell’Imu ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali è il direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, in un’audizione della commissione Agricoltura del Senato. Molti emendamenti al decreto fiscale all’esame delle commissioni Finanze e Bilancio di Palazzo Madama, chiedono esenzioni dalla nuova imposta proprio per i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Alemanno ha riportato alcuni calcoli fatti dall’Agenzia del Territorio, dove si evince che per un’abitazione rurale di cinque vani con rendita catastale pari a 322,79 euro (che era esentata dall’Ici), con l’Imu 2012 si troverà a pagare 16,91 euro se prima casa e ben 412,14 se seconda casa.
Per quanto riguarda un fabbricato rurale ad uso strumentale, ad esempio una stalla di circa 800 mq e con una rendita catastale pari a 2.117,47 euro (che era esente con l’Ici 2011) si dovranno sborsare per l’Imu 266,80 euro. Infine, per un terreno agricolo di tipo seminativo irriguo di 1 ettaro con un reddito dominicale pari a 90,38 euro si passerà da 50,84 euro a 94,45 euro se imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto o a 111,62 euro se si tratta di altri soggetti.«Per questi immobili», aggiunge Alemanno, «la norma vigente prevede la dichiarazione al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012».
Le presidenze delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, inoltre, hanno dichiarato inammissibili 88 degli oltre 700 emendamenti presentati dai gruppi parlamentari e dai singoli senatori. Al momento sono stati illustrati solamente gli emendamenti ai primi tre articoli. Sulla possibilita’ di modifica del decreto sono al lavoro relatori e Governo. I temi sui quali e’ concentrata l’attenzione sono le riduzioni dell’Imu per il settore agricolo e le case popolari, i problemi di copertura per le agevolazioni Irap, la lotta all’evasione e il controllo del settore giochi. Le commissioni avranno tempo sino all’inizio della settimana di Pasqua, quella dal 2 aprile, per votare gli emendamenti: il testo del decreto e’ previsto infatti che approdi nell’aula del Senato proprio prima delle festivita’. Italia Oggi – 22.3.2012