Lettere al Direttore Il Foglio 28.11.2014

Il calendario Pirelli e l’Aufheben di Cacciari, tutto si tiene

1-Al direttore - L’Italia non è in mano ai furbi, dice Renzi. O è Lapalisse.

Maurizio Crippa

Al direttore - Non capisco perché nell’intervista al Corriere della Sera di ieri  lei non abbia inserito Alfano nella rinnovata squadra di centrodestra. Con Berlusconi regista e Salvini goleador, potrebbe essere un ottimo portiere. Di Palazzo Grazioli, beninteso.

Michele Magno

2-Al direttore - Qui siamo in tempi di moralismo intransigente, di esasperato politically correct, di boccucce a culo di gallina e occhi sgranati di fronte alla folcloristica camicia con le pinup, indossata da uno scienziato. Eppure, nonostante da qualche giorno sia stato presentato il nuovo Calendario Pirelli (che non mi risulta abbia la prefazione di Laura Boldrini), tra sorrisi, applausi e feste, non ho ancora sentito o letto proteste né critiche da parte delle femministe integraliste o di qualche benpensante in chaise-longue. Chissà. Magari, quelle signorine discinte da attaccare al muro, stanno solo denunciando l’uso improprio dei copertoni: simboli del più volgare e spesso crudele sfruttamento delle donne e del loro corpo. Può darsi. Be’, molto chic.

Rodolfo Maida

3-Al direttore - Bene la notizia del piano olandese per uscire dall’euro. Si sa com’è finita l’idea? Una cosa è certa, noi non abbiamo gli attributi generali necessari e culturalmente idonei per riproporla o farla nostra. Dalla fine del Rinascimento andiamo a rimorchio, quando ci fanno agganciare. L’Olanda ha fallito sul multiculturalismo, è diventata il paradiso della droga libera, le lobby Lgbt hanno peso politico, ha pure una regina, però non ha il peso morto dell’immobilismo trasversale, ubiquitario del nostro sistema. Disfattismo? Macché: il pessimismo della ragione. L’unico stimolo che può farci uscire dall’ebetismo del buonismo e della sciatteria collettivistica.

Moreno Lupi

4-Al direttore - Lo sentivo, lo sapevo che sul verdetto di Ferguson avreste detto le uniche cose giuste da dire e le uniche non banali da ascoltare. Grazie di esistere. 

Stefano Morri

5-Al direttore - Allergie nel menù. Grazie al Foglio, perché ci ricorda continuamente che la Libertà è un rischio e ha un costo. Decidere di tutelarsi ex ante dalle proprie debolezze, anche alimentari, può essere una soluzione ragionevole, diventa invece un’utopia quando attraverso di essa cerchiamo l’illusione della “vita eterna”, o, come direbbero i legislatori fautori di una visione debole dell’Uomo, l’assoluta certezza di ridurre il rischio insito in ogni attività umana, anche a costo di ridurre e, in certo modo umiliare, il valore e il significato dell’attività stessa.

Davide Scarano

6-Al direttore - Chi lo ha visto lunedì scorso, a ridosso dell’evento, è rimasto turbato: il prof. Cacciari pareva Spengler dopo le elezioni tedesche del 1932. La catastrofe d’Italia e forse d’Europa era inscritta nel voto di emiliani e romagnoli per un nuovo Consiglio regionale. Roba locale, per i più, ma il filosofo sapeva  leggervi il destino dell’irresponsabile rivoluzione dei rottamatori.  Il peccato mortale dei renziani, spiegava, era di avere staccato il centro dal trattino che l’univa alla destra e alla sinistra. Per cui, ammoniva l’aristocratico pensatore, adesso ci troviamo di fronte a una pericolosissima “destra-destra”, ossia agli arrabbiati dell’altro Matteo. Il povero telespettatore allora si tormenta: ma il professore veneziano così preoccupato per  la destra non è quello che ci insegna da oltre un ventennio che destra e sinistra son roba di altre epoche, categorie arcaiche? E questo Aufheben del suo stesso pensiero – si interroga inquieta la telespettatrice di Voghera – non sarà causato da una certa invidia per il premier brillante che fa volentieri a meno di cotanto ingegno?

Francesco Miozzi

7-Al direttore - Il Sindaco Pisapia non ha mai detto che riceve 800 lettere minatorie al giorno, ma che tra le 800 lettere alla settimana che gli arrivano ce ne sono molte di apprezzamento, alcune di critica e anche delle minacce. Se Maurizio Crippa vuole, sarò lieto di inoltrargli le prime perché le legga durante il ponte di Sant’Ambrogio. Buon lavoro

Marco Dragone, portavoce

di Giuliano Pisapia

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