JOHN WAYNE ERA UN IMBROGLIONE, SOLDATO EROE
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SOLO SULLO SCHERMO - EVITO’ DI PARTIRE IN GUERRA
PER NON RINUNCIARE “ALLA MIGLIORE SCOPATA DELLA SUA VITA”: MARLENE DIETRICH IN CARNE E SESSO
A rivelarlo è il nuovo libro “American Titan: Searching for John Wayne” di Marc Eliot. Nel 1940 Marlene chiamò John in camerino, chiuse a chiave la porta, si alzò la gonna, guardò l’orologio attaccato alla giarrettiera e disse: «Abbiamo molto tempo per noi»...
www.dailymail.co.uk 4 NOV 2014 13:07
John Wayne era un duro sergente della Marina e comandante del battaglione aereo durante lo sbarco in Normandia. Ma questo accadeva nei film. Nella realtà non fece il soldato neppure per un giorno, evitò l’uniforme dopo che i giapponesi bombardarono Pearl Harbor, e per questo molti lo hanno accusato di essere un imbroglione.
La verità? Evitò la guerra non perché fosse un codardo, ma per continuare la sua relazione con Marlene Dietrich, allora quarantenne, cinque anni più di lui. A rivelarlo è il nuovo libro “American Titan: Searching for John Wayne” di Marc Eliot. Secondo l’autore, l’attore non si arruolò perché non intendeva rinunciare alla “migliore scopata della sua vita”.
Aveva incontrato la Dietrich nel 1940, sul set del film “La taverna dei sette peccati”, e se ne era innamorato subito. Lei lo chiamò in camerino, chiuse a chiave la porta, si alzò la gonna, guardò l’orologio attaccato alla giarrettiera e disse: «Abbiamo molto tempo per noi». Come Jimmy Stewart e Gary Cooper prima di lui, Wayne cadde nella rete della bionda che trasudava sensualità.
Era pazzo per la Dietrich, sin dalla prima volta che lei se lo portò a letto e per i successivi tre anni. Lei rappresentava la cattiva ragazza che non aveva mai conosciuto (sua moglie era una donna piuttosto ordinaria), il frutto proibito che non aveva mai assaggiato. Wayne la bramava. Non gli importava che venissero visti in pubblico, nei ristoranti, nei locali. Si attraevano come due opposti: Marlene era la selvaggia e disinibita donna europea, John era il rozzo ragazzone americano.
Ma presto Marlene avrebbe saziato il suo appetito. Iniziò una relazione con l’attore George Raft e con la grande stella francese Jean Gabin, e Wayne, devastato, si trasferì a vivere in Messico. Lì prese la sua seconda moglie, Chata, definita “un grosso errore”.
Insomma il caro John fece oltre 150 film, e fu un combattente solo sul grande schermo. A 35 anni lo chiamarono alle armi e lui rispose che non poteva accettare: era l’unico sostegno della famiglia e non poteva allontanarsi. Omise il fatto che stava per divorziare. Mise anche la scusa di una ferita alla spalla che lo esonerava dal prestare servizio, ma non gli impediva di lavorare come stuntman e cowboy. Inoltre negò di aver ricevuto la lettera di convocazione dell “Office of Strategic Services”.
A un certo punto, forse, Wayne si sentì il colpa per la sua codardia. Così concentrò tutte le sue forze a combattere in casa i sovversivi comunisti, fu in prima fila contro la minaccia rossa a Hollywood. Nel 1979 morì di cancro allo stomaco: fumava cinque pacchetti si sigarette al giorno.