CITTA’ MAYA – SCOPERTE NELLA GIUNGLA MESSICANA
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DUE ANTICHE CITTA’ DEI MAYA: ROVINE DI PIRAMIDI,
EMPLI, ALTARI ED ALTRI EDIFICI MONUMENTALI, TUTTI PESANTEMENTE AVVOLTI NELLA VEGETAZIONE TROPICALE DEL MESSICO
Il manufatto più interessante finora fotografato è un grande portale in pietra scolpita che riproduce la bocca di un mostro, sicuramente una divinità Maya, forse della fertilità della terra. Questo portale genericamente rappresenta l’ingresso verso il mondo acquatico, la dimora degli antenati…
http://www.zz7.it/scoperte-due-antiche-citta-maya-8644/25 AGO 2014 13:58 Dago spia
Le città Maya erano sepolte da centinaia di anni nel fitto della vegetazione della jungla messicana, nello stato di Campeche a sud-est del paese. La missione vittoriosa è stata finanziata dal Centro di Ricerche dell’Accademia Slovena di Arte e Scienza. Le due città Maya appena scoperte si sono presentate già ad un primo sguardo in tutto il loro splendore ai ricercatori: rovine di piramidi, templi, altari ed altri edifici monumentali, tutti pesantemente avvolti nella vegetazione tropicale del Messico.
Queste due città dei Maya, che hanno anche un nome, Lagunita e Tamchen, erano già state visitate dall’archeologo Eri Von Euw negli anni ’70, ma lo studioso non si era mai premurato di specificare la loro esatta collocazione, tenendo tutto in gran segreto senza un apparente motivo. Ora dopo 40 anni di ricerca le due città sono state ritrovate e il loro studio sarà fondamentale per gettare nuova luce sulla civiltà Maya, insieme alla città di Cachtun, scoperta lo scorso hanno.
La civiltà Maya ha ancora tanto da dirci e insegnarci.
Ivan Sprajc, coordinatore della missione di ricerca ha affermato che non è stato affatto facile localizzare i due siti archeologici. “Le informazioni su Lagunita erano vaghe e assolutamente inutili. Nella jungla potresti essere lontano appena 600 piedi da un sito e non sapere affatto che si trova lì. Dei piccoli tumuli si trovano tutti intorno ma non ti danno la minima idea di dove si trovi il centro urbano.”
Nonostante il sito di Lagunita ricopra un’area di circa 3000 metri quadrati Ivan Sprajc ha impiegato tanto tempo a girarci intorno senza mai trovarla realmente.
Il manufatto più interessante finora fotografato è un grande portale in pietra scolpita che riproduce la bocca di un mostro, sicuramente una divinità Maya, forse della fertilità della terra. Questo portale genericamente rappresenta l’ingresso verso il mondo acquatico, la dimora degli antenati.