Tre razzi lanciati da Hamas. Israele ordina di rispondere
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al fuoco. Continua la mediazione dell'Egitto. I palestinesi
vogliono la fine dell'embargo, un porto e un aeroporto. Netanyahu: "Israele pronto a ogni scenario"
di Redazione | 19 Agosto 2014 ore 09:01
Il governo israeliano e Hamas hanno accettato ieri sera l''estensione di 24 ore della tregua ma tre razzi sono stati lanciati da Hamas in direzione di Israele, colpendo l'area disabitata di Be'er Sheva. Secondo il quotidiano Haaretz, le sirene che di solito allertano la popolazione civile in caso di attacco, non hanno suonato. Le forze di sicurezza israeliane hanno ricevuto l'ordine di riospondere alla violazione della tregua.
Domenica sera i rappresentanti delle fazioni palestinesi e del governo di Tel Aviv hanno ripreso i colloqui indiretti mediati dal Cairo. A minare l'esito delle trattative, secondo Sky News Arabia, sarebbe la richiesta di Israele di disarmare la Striscia di Gaza. "Le armi della resistenza palestinese non sono oggetto di trattativa", ha ribadito nelle scorse ore il dirigente di Hamas Khalil al Haya.
Secondo quanto riferito da fonti palestinesi all'agenzia Mena News, un accordo a lungo termine per il cessate il fuoco resta "difficile" perché' Tel Aviv avrebbe presentato "modifiche negative" alla proposta avanzata la scorsa settimana dal Cairo. Proposta che prevede una "graduale" abolizione dell'embargo israeliano sulla Striscia di Gaza, l'espansione delle zone di pesca, la garanzia di nuovi aiuti umanitari e l'organizzazione di una conferenza internazionale sulla Striscia. Le fazioni palestinesi insistono inoltre sulla realizzazione di un porto e di un aeroporto e sull'abolizione totale dell'embargo.
Ieri sera, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a poche ore dallo scadere del cessate il fuoco fissato a mezzanotte, ha sottolineato che Israele è "preparato per ogni scenario".
Oggi, sarà una giornata importante sul piano diplomatico. A Doha, in Qatar, è infatti previsto un colloquio tra il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, e il leader politico di Hamas in esilio, Khaled Mashaal. Abbas venerdì volerà poi nella capitale egiziana, dove il giorno successivo ha in agenda un colloquio con il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi.
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