Lettere al Direttore Il Foglgio 12.8.2014
- Dettagli
- Categoria: Firme
J.-J. Rousseau grande scrittore, e scandaloso,
ma gran pasticcione
1-Al direttore - Presidenti che mi vengono in mente eletti con suffragio universale diretto: Erdogan, Putin, al Sisi, Hollande. Poi dice che uno si butta sul micragnoso Vannino Chiti.
Maurizio Crippa
Dimenticato Obama. Sei un liberal, non c’è niente da fare.
2-Al direttore - Forse la faccio semplice ma se Hogan fa davvero di Alitalia la compagnia aerea più sexy del mondo (cit.), vuol dire che ancora una volta l’Amor nostro ci aveva visto lungo. Con stima.
Massimiliano Perri
E’ sempre un dritto. L’avesse guidata personalmente, si comprava Etihad. Very sexy.
3-Al direttore - E se gran parte dell’antisemitismo sessantottardo e comunistico (e pensare che Stalin fu il primo a riconoscere lo stato di Israele, e le prime armi vere all’Haganah vennero da Praga) non fosse che l’eredità della retorica delle “guerre umanitarie” americane, dove si fa guerra solo per salvare i bambini, le vedove e gli orfani? Se si giustifica uno scontro solo con motivazioni umanitarie, poi le masse vengono facilmente manipolate da chi fa vedere le foto dei bambini palestinesi e dei palestinesi che scappano. Fu la foto su Time della bambina afghana con gli occhi meravigliosi a muovere il “lattaio del Kentucky” alla guerra Usa in Asia centrale, ma gli scontri si fanno per motivi di sopravvivenza geopolitica e, nel caso di Israele, fisica. Forse era meglio dire subito, all’inizio delle guerre successive al mondo bipolare, che si spara e si fanno vittime. Le guerre vere si fanno per eliminare il nemico, non per sostituirsi alla Croce Rossa.
Marco Giaconi
4-Al direttore - Rousseau è subito sospettato ogni volta che si tratta di qualche diavoleria. Uno che odia la modernità e pure l’inventa, non la farà mai franca nemmeno passassero 500 anni. La colpa è di Rousseau, lo scriveva persino François Furet ed era il 1978. Non le pare che discutere di Rousseau farebbe bene a un paese che discute dei tailleur del ministro Boschi? Che sciocchezza! Meglio i tailleur del ministro Boschi. Per chi si ricorda Rousseau, comunque, ha ragione lei: anticristiano e con bizzarre idee sull’educazione dei figli, ma non sulla famiglia. Attenzione, la famiglia in Rousseau, quando precedeva lo stato, andava benissimo. Rousseau sapeva di non poter tornare indietro ma non amava nemmeno andare avanti. Questo il dramma. Non era scientista Rousseau, altri lo saranno. Guardate me, insignficante diavoletto, imbevuto di Rousseau fin da piccolo e disgustato dalla fecondazione eterologa esattamente come lo sarebbe un alto prelato di santissima madre chiesa.
Riccardo Bruno
5-Al direttore - Dice Sandra Bonsanti al Fatto: “Mentre parlo, sono in New Hampshire e ho tra le mani la Costituzione degli Stati Uniti…”. Oh, yes! E quando sta in Toscana si aggira con le bozze della costituzione Leopoldina tra le dita?
Stefano Di Michele
6-Al direttore - Lo sblocca Italia dovrebbe contenere anche una delega per scrivere un regolamento edilizio unico per gli ottomila comuni italiani. Appare giusta la scelta di intervenire rispetto alla creatività “regolativa” dei nostri amministratori, dalla quale Stefano Moroni ha messo in guardia anche su questo giornale. Ma l’avvicinamento tra scelte e modelli regolativi non deve riguardare solo le attività comunali in campo edilizio. Ciò che rende il nostro paese poco comprensibile per gli investitori stranieri è la presenza dei 20 sistemi di pianificazione urbanistica differenti, dei quali si sono dotate le regioni. E’ necessario un tentativo di avvicinare queste norme, come proposto dal professor Karrer durante la presentazione dello schema di riforma urbanistica del ministro Lupi. Riducendo le differenze tra questi sistemi e il numero delle procedure utilizzabili, in special modo per intervenire sull’esistente, sarà possibile evitare, infatti, che oggetti e situazioni analoghi vengano trattati immotivatamente in modo diverso, e che i poteri di indirizzo e di controllo dell’iniziativa privata, in campo urbanistico, continuino a essere esercitati in modo differente e, molto spesso, in modo diversamente pervasivo con tutto quello che ciò implica.
Mirko Teramo
7-Al direttore - Il Corriere della Sera, sulla fecondazione eterologa si è affidato (pubblicandole senza contraddittorio) alle tesi di Paolo Veronesi, che di lavoro fa il costituzionalista. Il quale, oltre a considerarla come pratica buona e giusta, afferma pure che “non è un tema eticamente sensibile”. Imbarazzante, ma conferma il generale approccio verso le miserie cui stiamo assistendo. Dare vita a un essere umano, diventa solo roba di conoscenze chimiche, mediche e giuridiche, di copyright sugli embrioni e di mano ferma. Resto senza parole. Ma qualcuno che ne ha il dovere e l’autorità dovrebbe trovarle. E pronunciarle con forza, per risvegliare le coscienze o, in assenza di queste, per sbreccare perlomeno le provette.
Rodolfo Maida