Hamas incerto.Secondo giorno di tregua tra Israele

e Hamas, si lavora per cercare un’intesa duratura

I negoziati al Cairo. Gli islamisti: «Vogliamo un porto ed un aeroporto internazionale». Kerry: «Prima rinuncino ai razzi». Gerusalemme: ricostruzione in cambio del disarmo

06/08/2014 MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME LA STAMPA

La tregua a Gaza entra nel secondo giorno e al Cairo i mediatori egiziani tentano di consolidarla prima dello scadere delle 72 ore. La proposta del Cairo alle delegazioni di Israele e Hamas, che non hanno contatti diretti, è di prolungare il cessate il fuoco per avere il tempo necessario a cercare un’intesa duratura. 

L’Egitto ha presentato agli israeliani le richieste di Hamas, che un portavoce della Jihad islamica riassume così: “Vogliamo un porto ed un aeroporto internazionale per rompere il blocco economico”. Il Segretario di Stato Usa John Kerry commenta dagli schermi della tv Bbc: “Per ottenere la fine del blocco, Hamas deve rinunciare ai razzi, nessuno Stato al mondo può accettare di vivere nelle condizioni di Israele”. Fonti del governo di Gerusalemme aggiungono: “Via libera alla ricostruzione, in cambio del disarmo”. 

La Giordania fa circolare intanto a New York una bozza di risoluzione Onu in cui si condannano “tutte le violenze contro qualsiasi civile”. Per il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman “la soluzione a Gaza è un mandato dell’Onu come avvenuto in Kosovo e Timor Est, in entrambi i casi ha funzionato”. L’ex presidente Jimmy Carter invece suggerisce a Usa e Ue di “riconoscere Hamas” per facilitare un’intesa al Cairo. 

La Croce Rossa Internazionale sta esaminando gli effetti del conflitto sulla Striscia e le prime conclusioni sono allarmanti: “Devastazioni estese, 450 mila profughi interni, la ricostruzione durerà anni, non c’è elettricità e manca l’acqua potabile”. Gli aiuti umanitari italiani sono entrati questa mattina a Gaza, dal valico di Keren Shalom, su quattro camion che sono stati poi consegnati all’Unrwa, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

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