Forza Italia, Renato Brunetta: "Inevitabile
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una manovra in autunno"
05 agosto 2014, Libero
Forza Italia, Renato Brunetta: "Inevitabile una manovra in autunno"
"Avevo ragione io". Renato Brunetta non è stupito dai dati dell'economia che parlano impietosamente di un Paese sull'orlo della recessione. In un'intervista a Dagospia, il capogruppo azzurro smaschera il governo e lo denuda davanti all'evidenza dei dati: “Con la crescita zero o sotto zero saltano tutti i conti. Saltano i conti del gettito fiscale e saltano quelli delle uscite del welfare perché aumentano i “morti e feriti” sul fronte del lavoro, con più cassa integrazione, meno contributi, più indennità di disoccupazione e così via. Insomma, aumenterà il deficit e tutti gli obiettivi fissati con l’Unione europea e nel Def vanno gambe per aria”.
La profezia - A questo punto Brunetta rincara la dose: "Io dico da mesi che ci vuole innanzitutto un’Operazione Verità. Bisogna dire le cose con chiarezza in Parlamento e non in qualche conferenza stampa. Perché se continuiamo a essere in recessione, va detto con onestà. Poi se ne deve trarre le conseguenze e allora ricordo che da tempo dico che se si vogliono confermare gli obiettivi e gli impegni di finanza pubblica ci sono da recuperare dai 25 ai 30 miliardi per quest’anno e per il 2015. L’Europa non può farci nessuno sconto. Questa è la situazione”.
"L'errore degli 80 euro" - Insomma secondo Brunetta non c'è modo di evitare una manovra correttiva in autunno. E tra le colpe che rimprovera a Renzi ci sono gli 80 euro del bonus Irpef: "Gli 80 euro non sono serviti assolutamente a niente. Non potevamo permetterceli e hanno aggravato le condizioni di precarietà dei conti. Hanno aumentato le incertezze e non hanno stimolato in nessun modo i consumi, come si vede da tutti gli indicatori macroeconomici. Sono stati una mossa sbagliata e altrettanto sbagliato sarebbe confermarli. Lo dicono i fatti, che non servono, non lo dico io. Io lo dicevo da economista, ma adesso lo dico da persona che ha avuto ragione. Dovrebbero farsene una ragione i tanti laudatori degli 80 euro…”.
Rapporto col Cav - Infine il capogruppo parla del suo rapporto col Cav: “Il Presidente sa tutto e condivide tutto. Non a caso mi ha affidato la responsabilità pubblica dell’opposizione sull’economia e sui conti. Io sto solo ottemperando a un mandato e il Patto del Nazareno non salva nessun governo dalle sue responsabilità in economia. A un disoccupato, a un’azienda che deve avere i soldi indietro dallo Stato, interessa poco che il Senato non sia più elettivo o che i deputati abbiano o meno l’immunità. Al grosso degli italiani queste cose non interessano, ricordiamolo”.