Sinistra in Italia: perché è giusto che sia sparita
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Al Paese non serve quella ecologista. E neppure
quella pedagogica. Abbiamo bisogno di una gauche che indaghi sulle disuguaglianze. Per tutto il resto non c'è spazio.
MAMBO di Peppino Caldarola Lettera 43
Il fatto che stiano sparendo tutte le opzioni di 'sinistra' interne o esterne al Partito democratico crea disorientamento in quelle aree politiche che sostengono che senza sinistra non si può stare.
Costoro hanno sostanzialmente torto sia perché senza sinistra si può stare, e in molti Paesi del mondo si vive bene lo stesso, sia perché non si capisce bene, dai loro lamenti, di quale sinistra avrebbe bisogno l’Italia al punto che senza di essa non si potrebbe stare.
TROPPE SINISTRE. C’è una sinistra ecologista che si è fatta inglobare nel meccanismo No Tav e si è dovuta scontrare con un magistrato non ostile al gauchismo come Giancarlo Caselli che ha censurato atti di vera violenza.
C’è una sinistra comunista che tuttavia prende questo nome che ormai vuole più nessuno, ma non si ispira alla tradizione dell’unico decente soggetto comunista italiano, cioè il Partito comunista italiano.
C’è una sinistra molto radical e molto pedagogica che si è costruita attorno alle pagine de Il Manifesto ma valeva qualcosa nel dibattito politico-culturale quando c’erano i vecchi maestri non i nuovi, peraltro non più giovani, successori.
INCOGNITA VENDOLA. C’era poi Nichi Vendola, immaginifico e intrusivo, che in America Latina da qualche parte avrebbero eletto presidente mentre qui si è dovuto accontentare della sua Regione, e non è poco.
Ha chiesto troppo a se stesso, ha pensato di avere l’elisir di lunga vita, ha creduto che il renzismo riguardasse la rottamazione degli altri, a poco a poco ha stufato i suoi compagni d’arme e mi dicono si sia chiuso in se stesso non sapendo che cosa diavolo fare.
TUTTO IL PD È CON RENZI. Nel Pd la sinistra sta con Matteo Renzi. Hanno fatto un modestissimo Midas gli Orfini e gli Speranza. In pratica si sono sistemati e ora daranno filo da torcere a chi attaccherà il premier, salvo ridiventare rigorosamente anti-renziani se al ragazzo di Firenze venisse meno il fattore C.
Tutto questo per dire che non si capisce bene di quale sinistra si senta il bisogno. Tenetevi quella che c’è.
LA GIUSTA SCOMPARSA. A meno che non alludiate a una sinistra che sappia ragionare sui destini del Paese, che sappia indagare sulle disuguaglianze (leggere il libro di Maurizio Franzini, please, edito da Laterza), che metta al centro un nuovo ruolo dello Stato (e anche qui leggetevi un libro laterziano scritto da Mariana, un «n» sola, Mazzucato, giovane economista anglosassone con ascendenze italiane).
A meno che non vogliamo discutere del perché ci siamo innamorati del 'piccolo è bello' decenni dopo Il maestro di Vigevano, perché pensiamo che produrre scarpe sia meglio di un’acciaieria e che produrre tecnologia militare sia un delitto.
Parliamone, amici e compagni della sinistra, e capiremo perché è giusto che siamo scomparsi.
Lunedì, 23 Giugno 2014