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Eurocazzaro d’Oro testa a testa tra esponenti del Pd,montiani
e grillini...Da IlPortaborse, 25 maggio 2014, 08:30, In News
Più che psichedelica, è stata una campagna elettorale psichiatrica, con spunti maniaco-compulsivi che neanche Hannibal Lecter quando aveva il languorino e andava a cercare carni fresche aveva manifestato in forme così violente come quelle ostentate dei nostri politici durante la ricerca dei voti necessari alla propria sopravvivenza.
Ecco perché questa campagna elettorale si può sintetizzare nel titolo “Il silenzio degli innocenti”, quello dei poveri elettori mobbizzati dai dibattiti, stalkizzati dagli sms sui telefonini, annoiati dai soliti insulti dei soliti noti. Per altri versi, però, è stata una sfida anche grottesca, comica, surreale, nella quale sono emersi alcuni personaggi di apparente secondo piano, che a nostro avviso vanno premiati in un pagellone vecchia maniera, tipo quelli del processo del lunedì, che ho battezzato, per rispetto ai veri cazzari, L’Eurocazzaro d’oro.
Voto 10 – A Filippo Bubbico, sottosegretario agli Interni, Pd. E’ il trionfatore di questa autorevole competizione: il suo incontro con il Comandante Schettino, a Meta di Sorrento, in sostegno del candidato sindaco locale (nella foto in alto), è il capolavoro politico del Pd: quella metafora tra il partito, il naufragio della Concordia, Renzi, Schettino e il mare della politica, è la sintesi perfetta di una classe politica che si venderebbe il culo anche per un selfie elettorale con Genny ‘a carogna. E meno male che il mostro di Firenze è morto, altrimenti correvamo il rischio di trovarcelo affianco a Renzi, al comizio di chiusura.
VOTO 9 – A Mario Monti. Due anni fa era il premier che l’Europa ci imponeva per salvare l’Italia, due anni dopo la Merkel gli ha tolto pure l’amicizia su Facebook, il suo stesso partito l’ha fatto sparire, chi lo nomina in pubblico si becca il Daspo, si mormora perfino che la Giannini l’abbia fatto ibernare in un frigo accanto al cotechino della moglie, qualcuno giura di averlo visto tra il pubblico di Ottoemezzo fare disperati gesti alla Gruber per farsi dare la parola, altri lo danno al Quirinale, imbavagliato, con un tovagliolo sporco di ragù, direttamente dal suo ex grande sponsor, Giorgio Napolitano. Mario, sei il migliore. A nascondino.
VOTO 8 - Ad Alfredo Pallone, Forza Italia. S’è beccato il premio “manifesto abusivo” dal sito “Romafaschifo” per essersi fatto appiccicare il faccione perfino sui cassonetti dei rifiuti, forse per comprensibili affinità politiche sui contenuti.
VOTO 7 - A David Sassoli, Pd. Colui che in Europa si è segnalato per la capacità di fare sega sistematicamente senza beccarsi neanche un rimbrotto dalla grande stampa nazionale, si guadagna un posto al sole nell’eurocazzarometro d’oro per un tweet nel quale annunciava, testualmente, “stasera mi esibisco in tv”. Esibisco.
VOTO 6 – A Matteo Salvini, Lega. E’ stato tra i più bravi nel parlare di temi concreti ma soprattutto nell’agganciare, forse a insaputa della diretta interessata, l’icona vincente di Marine Le Pen. Peccato che sul finale sia caduto sulla lingua italiana: “Quando c’era il mille lire, lo vede, questo è un mille lire, sì, dobbiamo tornare al mille lire”. Sì, certo, basta con l’eura, il Merkel e la fessaesoreta .
VOTO 5 – A Benedetto Della Vedova: da Pannella a Berlusconi a Fini a Monti alla Giannini, alimortacci sua e di chi lo candida ancora e poi magari ironizza su Mastella.
VOTO 4 – A Fabio Fucci, sindaco grillino. Salvare il culo a Renzi, alla Merkel, a Schulz e all’euro per un Ciokorì in più nel panierino dei bambini di Pomezia, non era facile, lui potrebbe riuscirci.
VOTO 3 – A Maurizio Mannoni, Tg3, Linea Notte. Se la lista Tsipras non raggiungerà il quorum del 4% sarà soprattutto colpa sua: ogni sera ha ospitato un candidato “greco”, un subdolo tentativo di non farli votare.
VOTO 2 – Al grandissimo Guy Verhofstadt, icona delle liste Scelta europea e Fare per Fermare il declino: a proposito, ma chi cazzo è?
VOTO 1 – Al professor Becchi: presentato in tv come ideologo dei Cinquestelle, passa la prima mezz’ora a chiarire che non lo è e la seconda mezz’ora a chiedere di poter parlare ai conduttori che, a quel punto si sono regolati di conseguenza.
VOTO 0 – Che pena vedere Alfano fare campagna elettorale sulle stragi degli immigrati, la prostata di Berlusconi e i Daspo post agguati omicidi allo stadio. Ma soprattutto, mischiare gli ultimi appelli al voto con il ricordo della morte di Falcone, da ministro dell’Interno.