Nell'Ucraina dell'est arrivano le bandiere russe
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I filo-russi occupano i municipi di Donetsk e di Kramatorsk.
Yatseniuk: "Dubito che Putin voglia evitare l'escalation"
L'offensiva militare nell'area orientale del paese, lanciata ieri e definita dal presidente ucraino Oleksander Turchynov un'operazione anti-terrorismo, sta incontrando la decisa resistenza dei filo-russi. Stamane, forze dei separatisti hanno occupato il municipio di Donetsk. Poche decine di uomini armati di kalashnikov sono stati sufficienti per fare irruzione nell'edificio; le guardie ucraine che "proteggevano" gli uffici si sono arrese senza opporsi ai separatisti. Gli assalitori hanno ribadito a Kiev la richiesta di un referendum nella regione russofona per trasformare il paese in una federazione che conceda maggiori poteri alle autorità locali.
Più a nord, a Slaviansk, sei veicoli che trasportavano truppe armate hanno fatto ingresso in città sventolando bandiere russe, secondo quanto riportato da un giornalista di Reuters, Thomas Grove. Su uno dei veicoli, un paramilitare filo-russo ha mostrato l'emblema dellaRepubblica popolare di Donetsk, autoproclamata la settimana scorsa dai separatisti. La popolazione locale ha accolto il convoglio al grido di "Russia! Russia!" e "Ben fatto, ragazzi!". Stando a quanto riferito dal giornalista, al momento non si registra nessuna traccia della fanteria ucraina nella città sebbene un jet militare di Kiev abbia sorvolato con manovre acrobatiche la piazza principale di Slaviansk per diversi minuti.
I filorussi prendono il controllo di alcuni tank ucraini a Slaviansk (Fonte: Youtube)
Il teatro operativo resta estremamente fluido nell'arco di pochi chilometri. Scene simili si sono verificate a Kramatorsk, una decina di chilometri a sud di Slaviansk. Anche in questo caso, a sventolare sui carri corazzati che sono entrati in città, sono state però le bandiere russe. Così come accaduto a Donetsk, i separatisti sono riusciti ad occupare il municipio. Solo ieri, le truppe inviate da Kiev erano riuscite a riprendere il controllo dell'aeroporto locale, occupato dai filo-russi.
"La Russia sta esportando il terrorismo nel nostro paese", ha dichiarato stamattina il primo ministro ucraino Arseni Yatseniuk, il quale ha accusato Mosca di aver inviato diversi agenti sotto copertura per fomentare i sentimenti secessionisti nella regione orientale del paese. "Il governo russo deve immediatamente ritirare i suoi agenti d'intelligence dal territorio, liberando gli edifici occupati". "Questo", ha continuato Yatseniuk, "sempre che la Russia abbia davvero intenzione di evitare un'escalation. Cosa di cui dubito".
A 48 ore dai negoziati di Ginevra, i margini per una soluzione diplomatica della crisi ucraina diventano sempre più sottili. Lo ha fatto notare ieri sera lo stesso presidente russo, Vladimir Putin alla collega tedesca Angela Merkel durante una breve conversazione telefonica: l'offensiva militare ucraina è "anticostituzionale", ha accusato Putin, in quanto calpesta le richieste legittime dei separatisti.
La Russia, d'altra parte, insiste sulla questione dell'autodeterminazione della popolazione ucraina russofona. Secondo Mosca, la risposta militare dei separatisti è una legittima difesa contro un governo "illegalmente" insediatosi a febbraio - citando una definizione usata ieri da Putin. "Il paese è sull'orlo della guerra civile", ha aggiunto il presidente russo, lasciando intendere che la prospettiva di un intervento diretto resta aperta.
© - FOGLIO QUOTIDIANO, 16 aprile 2014 - ore 12:22