Electrolux, il governo apre agli sgravi

sui contratti di solidarietà

La richiesta di azienda e sindacati. Presto un tavolo al ministero dello Sviluppo con i presidenti delle regioni coinvolte

 di FABIO SAVELLI  , Il corriere della Sera , 18,22 del 11.3.2014

Per ora solo un timido segnale di apertura. Uno spiraglio nella vicenda Electrolux. Il governo ha aperto alla possibilità di rifinanziare la legge che prevede sgravi contributivi per le aziende che utilizzino i contratti di solidarietà  - come la multinazionale svedese - venendo incontro a una richiesta avanzata sia dall’azienda che dai sindacati per evitare la chiusura di stabilimenti in Italia, come a Porcia, e drastici tagli ai salari.

L’incontro

L’apertura è arrivata al termine di un incontro tra i neo ministri dello Sviluppo e del Welfare, Federica Guidi e Giuliano Poletti, il sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti e i segretari generali dei sindacati metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm.

Il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha ricordato nelle settimane scorse che la decontribuzione può oscillare tra il 20 e il 40%

De Vincenti - riferisce al termine della riunione il leader della Uilm Rocco Palombella - ha annunciato che il governo sta lavorando a un decreto ministeriale attraverso il quale rifinanziare una legge degli anni ‘90, utilizzata fino al 2005, che consente sgravi sulla solidarietà  in caso di crisi aziendali. Il leader della Fiom, Maurizio Landini, ha ricordato nelle settimane scorse che la decontribuzione può oscillare tra il 20 e il 40%. «Non essendo possibile varare una legge ad hoc per il caso Electrolux, i paletti da rispettare per aver accesso allo sgravio saranno stringenti», ha detto Palombella.

La condizione

«La condizione per avere accesso allo sgravio è che non ci siano esuberi, ci sia un piano di investimenti effettivo, e un accordo su questo con il sindacato», ha aggiunto il sindacalista rilevando che Electrolux dovrà  ulteriormente cambiare il proprio piano che al momento prevede oltre mille esuberi distribuiti nelle quattro fabbriche di elettrodomestici italiane e un taglio del costo del lavoro fino al 15% in un triennio. Electrolux ha dichiarato nelle settimane scorse che qualora il governo rifinanziasse la decontribuzione per la solidarietà  il taglio del costo del lavoro non si scaricherebbe sui salari. I dipendenti lavorano oggi su turni di otto ore al giorno di cui 6 pagate dall’azienda e 2 di solidarietà  coperte dallo Stato.

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