Lerner a Coop rosse e Poletti, Presidente:

contro natura il matrimonio Soros-Igd

Di Giampiero Di Santo. Italia Oggi, 5.3.2014

Un articolo su Repubblica. Contro l’ingresso del finanziere e grande speculatore internazionale (ma anche filantropo) George Soros nella Igd, il fondo di gestione immobiliare controllato dalla Lega delle cooperative. Così Gad Lerner è partito all’attacco di quello che definisce un “matrimonio contro natura”. “Forse non sarà necessario riscrivere l’articolo 45 della Costituzione (“La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata”)”, osserva Lerner, “ però questo ingresso del finanziere statunitense George Soros nella Igd, fondo di gestione immobiliare controllato dalla Lega delle Cooperative, in altri tempi lo avremmo definito un matrimonio contronatura. Ma come? Il re della speculazione internazionale diventa terzo azionista di un fondo delle Coop rosse? Va bene che Soros nel tempo libero si trasforma in filantropo liberal, ma qui ci sono di mezzo gli affari; nonché l’assetto futuro del nostro depresso sistema economico. Che frutti potrà mai generare un simile innesto”? Lerner aggiunge che in un momento come questo, con la necessità che l’Italia ha di attrarre capitali esteri  “non ci permetteremo certo di fare gli schizzinosi”. Ma poi va avanti e fa notare (senza “indugiare nella dietrologia”, che “la firma del contratto con Soros”, è “giunta proprio sei giorni dopo che il presidente della Lega Coop, Giuliano Poletti, è entrato a far parte del governo Renzi in qualità di ministro del Lavoro. La nomina di Poletti appariva come segno culturale adeguato alla durezza dei tempi: far ricorso all’esperienza solidaristica su cui è fondato il movimento cooperativo per favorire la nascita di nuove imprese e di nuovi strumenti di assistenza sociale. Avevamo equivocato? Le Coop sono divenute semplicemente un nuovo “potere forte” che si cimenta in campo finanziario al pari degli altri? La domanda non è oziosa, e l’arrivo di Soros ce lo conferma”, conclude Lerner.

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