Finalmente il posto giusto. Massimo Colomban,

un industriale bravo, in politica meno. Da Casini a  Grillo ora Renzi

Di Goffredo Pistelli, Italia Oggi 3.3.2014

Altro che parlamentari pronti alla secessione, Matteo Renzi ha portato via a Beppe Grillo un industriale come Massimo Colomban, uno che aveva organizzato gli incontri di Gianroberto Casaleggio con gli imprenditori della Marca Trevigiana. È accaduto durante la visita del presidente del consiglio a Treviso e della quale alcuni osservatori erano corsi a enfatizzare la contestazione di un gruppo di Forconi, per la verità non foltissimo. Invece Renzi, come ha raccontato ieri il Corriere Veneto, ha conquistato Colomban che ne ha tessuto le lodi pubblicamente dopo averlo incontrato. Lui, industriale dei metalli con la sua la Permasteelisa, non è un personaggio di poco conto: a inizio 2013 aveva aperto la sua Confapri, l’associazione imprenditoriale che aveva fondato, al guru del M5s, che aveva incontrato molti imprenditori locali. Non solo, aveva aperto il suo palazzo di Cison (Treviso), il bel Castelbrando, a incontri con molti attivisti del movimento. La cosa aveva suscitato scalpore anche perché, in una di quelle riunioni, erano arrivate le telecamere di Piazza Pulita, il talk show de La7, a pochi giorni dal voto, e le immagini di Casaleggio che parlava in mezzo a una piccola folla di imprenditori era stato uno shock per molti. Shock bissato di lì a poco, quando, alle politiche di febbraio, il M5s aveva preso oltre 126mila voti, diventando il terzo partito della provincia, col 26%. Grillo aveva quasi doppiato i voti leghisti che erano stati solo 69mila in una terra storicamente vicina al Carroccio. Avvisaglie di quello che sarebbe avvenuto in capo a pochi mesi, quando la Lega aveva perso proprio Treviso, andata al centrosinistra, col renziano Giovanni Manildo. E dal castello di Colomban, Piazza Pulita aveva fatto una puntata intera, collegandosi in diretta.  L’altro ieri l’imprenditore s’è schierato senza se e senza ma col nuovo premier: «Io ho sempre optato per gli innovatori e Renzi lo è. Aspettiamo che i suoi annunci siano seguiti dai fatti, ma abbiamo fiducia». Non ci ha girato intorno, Colomban: «Gli diamo credito», ha dichiarato, «perché ha detto cose giuste e se saprà metterle in atto siamo qui per dire ecco, finalmente è arrivato uno bravo». Quello che ha convinto maggiormente l’industriale è la promessa del presidente del Consiglio «di tagliare i costi della macchina pubblica», ma molto apprezzati sono stati anche i suoi riferimenti «all’Irpef, al cuneo fiscale e pagamenti rapidi alle imprese, indispensabili per non vedere altri suicidi». Insomma, lui ha cambiato verso, decisamente. La vicenda dimostra ancora una volta la grande capacità comunicativa di Renzi e, al tempo stesso, quali attese di cambiamento vengano riposte in lui.  Per il M5s, viceversa, un campanello d’allarme ulteriore: il premier sta puntando molto sui temi cari al movimento e al consenso che avevano generato. Un segnale personale per lo stesso Grillo, che aveva pensato d’aver messo alle corde il segretario Pd con lo streaming delle trattative per il governo, in cui aveva il comico aveva caricato il premier incaricato a testa bassa. Se è bastata però un’oretta di Renzi per portar via un testimonial come Colomban, per quanto lui rifiutasse l’etichetta di imprenditore grillino, che cosa succederà in questi quattro mesi di governo in cui il Rottamatore ha annunciato fuoco e fiamme?

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