Un tribunale del pil. Grazie ai grillini,

i giudici s’ingarbuglieranno pure sulla statistica

Sarà un magistrato a decidere quanto vale il pil italiano nel 2013? Due deputati del Movimento 5 stelle – il capogruppo alla Camera, Alessio Villarosa, e la ex, Roberta Lombardi – hanno presentato un esposto in procura contro l’Istat che, a loro avviso, avrebbe “ritoccato” la previsione sul rapporto deficit/pil, allo scopo di mettere l’Italia al riparo da critiche in sede europea. L’Istituto di statistica si difende citando a proprio sostegno la nota di aggiornamento al Def, pubblicata dal Tesoro il 20 settembre scorso, da cui il dato è stato desunto. Bizzarramente, l’organismo guidato da Antonio Golini è nel mirino sia del governo che lo accusa di disfattismo in relazione all’andamento del pil, sia del principale movimento antigovernativo che lo taccia di collaborazionismo.

Paradossi a parte, c’è un elemento frustrante in questo calembour politico: l’iniziativa del M5s obbligherà un magistrato e i suoi collaboratori a esaminare in modo rigoroso un comportamento che meriterebbe attenzione in ben altre sedi (per esempio attraverso un’interrogazione al ministro dell’Economia). Un sistema giudiziario già ingolfato dovrà insomma dedicare tempo e risorse a una vicenda che potrebbe tranquillamente risolversi in sede politica. Chi restituirà al paese questo tempo e risorse, una volta appurato che, come è ovvio, non si caverà un ragno dal buco? Non solo: fino a che punto un giudice può essere in grado di sindacare le virgole su una questione tanto complessa quanto la previsione del pil? La procura di Roma deve occuparsi di molte e serie cose. Già i giudici sono claudicanti col diritto, figuriamoci con la macroeconomia e con la statistica.

Il Foglio, 8 novembre 2013 - ore 06:59

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata