PDL e FI a Treviso ovvero dividersi per una bandiera
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Fa un certo effetto che con il problema Electrolux
che sconvolge la provincia di Treviso, non una parola esca dalle due fazioni per una soluzione positiva della vertenza in atto ma si cerchi di accreditare una delle due fazioni, per brevità Sacconi-Sernagiotto, come la più titolata a rappresentare la storia e il futuro del movimento lanciato da Berlusconi 20 anni addietro.
Credo che le “simpatie” andranno a chi fra i contendenti politici, saprà operare, non chiacchere o elucubrazioni o competenze, per la permanenza dello stabilimento di Susegana soluzione che non passa più solo fra Sindacato e proprietà ma ci vuole il Governo. E chi meglio di Sacconi, Castro ex dirigente Electrolux e Cancian parlamentare europeo possono farlo? Recentemente l’ex ministro Sacconi ha presentato 10 punti di programma nazionale attraverso la Fondazione Magna Carta e non è nuovo a proporre scenari di largo respiro, ma oggi è chiamato ad un impegno che esige , lavoro relazioni e fatti concreti per una soluzione in un settore e realtà che conosce molto bene. Sarà capace assieme agli altri del suo gruppo a incidere, a non dare solo solidarietà ma lasciarla ai Sindaci, ai consigli comunali che non hanno altro potere d’intervento che questa questa ?
Alle elezioni europee pensateci dopo o nel chiuso di una stanza.
Come partito, nel senso tradizionale organizzativo, il PDL prima FI, langue da tempo sul territorio. Sezioni senza vita da anni e attivate solo nei momenti elettivi e per la formazione delle liste dei candidati, poi nulla e con responsabili mai messi in discussione da una assemblea e lì da 20 anni e assenti dal dibattito politico locale, dal confronto e discussione fra la gente. La “società civile” strumentalizzata e una classe dirigente che cerca respiro e strade e funzioni che la politica stenta a indicare.
Aspettiamo fiduciosi.
Walter Cadorin, 2.11.2013