Palese sopruso
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La giustificazione di Zanda manca del requisito della dignità.
Disastro cosmico a sinistra
IL Foglio Al direttore - Cioè, io li avrei anche capiti. Mi sarebbe costato, non lo nego, ma mi sarei sforzato di capirli. Hanno finalmente l’occasione di togliersi Berlusconi dalle scatole, una volta per tutte. Siccome sono vent’anni che questo è l’obiettivo, chiaro che se non riesci a raggiungerlo né così né cosà, com’è stato per la sinistra di questo paese, si crea un cortocircuito psicologico che rischia di mandarti alla neuro. Coi risultati che, peraltro, si sono visti, sul piano politico come su quello elettorale. Un disastro di dimensioni cosmiche dal quale la sinistra esce sfigurata: nessuno sa più cosa sia, né cosa voglia.
Salvo, appunto, abbattere il tiranno, il satrapo, il malandrino, il delinquente. Sperando che da questo abbattimento si sprigioni come d’incanto la verve inventiva e innovativa ch’essa ha smarrito non si sa neppure quanto tempo fa. Non sarà così, più probabile che sia lo sfinimento delle guerre dei cent’anni che si trascinano riportando, alla fine, tutti nei propri alloggiamenti. Ma, dicevo, li avrei anche capiti, mi sarei senz’altro sforzato – quantomeno. Ma ho letto la dichiarazione del capogruppo del Pd al senato Zanda: “Il caso che riguarda Berlusconi è inedito. Mai finora era stata applicata la legge Severino a un senatore condannato. Questa fattispecie non riguarda la ‘persona’ ma la verifica della sussistenza dei requisiti, dal cui esito dipende la corretta composizione dell’Assemblea”. Questa fattispecie non riguarda la persona. Una dichiarazione – questa per giustificare il voto palese contro Berlusconi – che manca dei requisiti minimi della dignità. Io non so se il senatore Zanda, e tanti del Pd al suo seguito, credono davvero a questa spudorata baggianata. Se ci credono è perfino peggio, perché viene da chiedersi fin dove sia scivolato questo partito, in quale budello politico senza più guide né bussola. Preferisco pensare che non ci credano, che abbiano fatto il calcolo, freddo anche se grossolano, che tutti i mezzi sono buoni per raggiungere l’obiettivo.
Almeno possono vantare una giustificazione, per quanto di basso conio, se così è. Epifani, del resto, ha detto che sono gli italiani a pretendere chiarezza, che tutto avvenga alla luce del sole. E questa dichiarazione sa invece di nemesi. Spiato fin nel buio delle notti di casa sua, si pretende ora di mostrare com’è che si dà un calcio nel sedere a Berlusconi in pieno giorno in Parlamento? Avevano paura di Grillo e dei suoi impiegati, deputati a timbrare il cartellino nelle Aule legislative: questa è la sola verità che tutti, del resto, sanno. E dirla papale papale? E perché mai. Il partito del rispetto delle regole che se ne crea delle altre a bella posta alla prima occasione utile, pur di sbarazzarsi dell’odiato nemico senza rischiare il tranello grillino? Meglio, e soprattutto più comodo, un po’ di dichiarazioni senza dignità. Tanto gli elettori di sinistra e di centrosinistra mica guardano troppo per il sottile, quando c’è di mezzo il Cavaliere. Io non ci giurerei, però, su un tal calcolo. Io, ad esempio, sono uno che guarda per il sottile. Specialmente quando queste sono le sottigliezze.
di Roberto Volpi, 31 ottobre 2013 - ore 21:30