Manuale di conversazione. ARRIVARE IN RITARDO
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Come fare bella figura in salotto senza sapere quel che si dice
- Denota mancanza di rispetto. Convenirne convintamente.
- Per certe persone è una questione genetica.
- Esecrare quelli che riescono a uscire cinque minuti dopo l’ora dell’appuntamento e che poi si stupiscono del ritardo.
- Sostenere che è un concetto geograficamente connotato: a Milano dieci minuti è già ritardo, a Roma fino a mezz’ora è puntualità. Il concetto è decisamente vieto, ma si può smerciarlo ugualmente dicendolo con grande autorevolezza.
- Stigmatizzare quelli che ti chiamano per dirti che arriveranno con cinque minuti di ritardo e poi arrivano quaranta minuti dopo, perché non hanno neppure il coraggio di essere apertamente ritardatari.
- La vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate. (Stefano Benni)
- Non mancare mai di chiedere come si facesse a darsi appuntamento prima dell’avvento dei cellulari. Un classico.
- Lamentarsi che per evitare di arrivare in ritardo si finisce per arrivare mezz’ora prima.
- Sostenere che è un modo inconscio ed egocentrico di sottintendere che se mi aspetti, vuol dire che mi vuoi bene. Ribattere che è psicologia un tanto al chilo lascia intendere un approccio esistenziale pragmatico e alieno alle cerebralità.
- Mettere l’orologio avanti di dieci minuti, ma tradurre sempre l’ora indicata in quella reale e quindi arrivare in ritardo lo stesso.
- Magnificare il Tom Tom, ma attribuire il ritardo alla difficoltà di trovare il parcheggio. Usurata.
- Le scorciatoie sono la via più breve per arrivare in ritardo. Convenirne.
- La puntualità è la ladra del tempo. (Oscar Wilde)
- Le chiavi sono animate da una volontà dispettosa che le induce a mimetizzarsi con la casa non appena hanno la sensazione che si sia in procinto di uscire.
- È una legge non scritta dell’informatica che quando si è ritardo il computer triplica il tempo necessario a copiare un file.
- Chiedere perché i treni arrivino sempre in ritardo di venticinque minuti mentre il rimborso si può chiedere solo dal trentesimo minuto.
- Ricordare con nostalgia di avere trascorso tutta la gioventù a essere preda del panico ogni ventinovesimo giorno.
- Se qualcuno sentenzia “Meglio tardi che mai” domandare “Perche citi Tito Livio?” fa sempre un figurone.
- Tanti auguri. Lo so che il tuo compleanno era ieri, ma ieri non mi sono collegato a Facebook. Evitare. Squallido.
- Per una donna molto bella arrivare con oltre mezz’ora di ritardo senza passare per stronza è praticamente impossibile. (Bette Davis
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di Andrea Ballarini