La guerra ai vigneti continua

Si dice che 1 su 2 siamo impregnati di fitofarmaci.

Non si capisce come si è arrivati a questo dato. E degli scariche delle vetture non si parla.Ipocrisia.

Abbiamo usato il DDT per anni per poi bandirlo: effetti zanzare e mosche in aumento. 5ai anni fa i nostri vecchi dicevano mangia se vuoi diventar grande. Effetti: siamo alla nuova malattia come l’obesità che porta il pericolo salutista che prima di ricoverati in Ospedale gratuitamente ti peseranno e se superi lo standard imposto dagli “scienziati” paghi.  Il pianeta si è modificato negli anni. Dove c’erano  le viti ora c’è il ghiaccio, il mare ora le valli ampezzane. La paura che il mondo di oggi finisca scuote alcuni che vorrebbero che la paura diventasse di tutti al posto del buon senso e della ricerca del possibile. Si arriva a inneggiare a quelli che notte tempo, estirpano 2000 piante di viti come un atto eroico. Compiuto non di giorno, troppo compromettente.

Vorrei tanto mi si dicesse, mi si presentasse una classifica delle industrie che producono inquinanti e così vedere dove si pongono i fitofarmaci. Cercando di non dimenticare quelle dei carburanti per la trazione delle nostre belle vetture. Ciò permetterebbe anche di capire gli obiettivi di questa campagna e non di altre quasi i fitofarmaci fossero in cima alla classifica di cui dicevo prima. Si vuole combattere il “capitalismo agricolo” delle cantine e fanno schifo i posti di lavoro? Salvaguardare le oasi verdi degli insediamenti abitativi colonizzati dai nuovi ricchi post guerra? Ritornare all’aratro e alle coppie di buoi e stalle di un tempo? Buttare i cellulari ecc. ecc ? Non discutere più sull’eguaglianza fra uomo e donna? Nascondere ancora l’omosessualità? E come facciamo con la sostituzione di padre e madre con la nuova dicitura genitore 1 e genitore 2 e chi sarà 1 e 2 il padre o la madre, scusate, l’uomo o la donna posto che siano questi ancora in voga? Ci prefiguriamo un mondo dove si vive con il solo reddito minimo garantito dallo Stato?

L’imperativo è mettere ordine con gli strumenti che oggi abbiamo disponibili pensando che domani possono esserci altri, più scientifici, che ci faranno vivere meglio. E’ successo così anche in medicina. Una volta si moriva giovani con malattie che oggi si curano facilmente. Si vive più a lungo e meglio rispetto a 100 anni addietro. Ho l’impressione che ci sia anche un po’ di ipocrisia e tanto individualismo in questa faccenda fitofarmacistica che ripeto, va meglio regolamentata ma non esasperata. Corvo rosso, 2.

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