Così il potere di grazia del Presidente della Repubblica

L’art. 87 della Costituzione prevede, al comma undicesimo,

che il Presidente della Repubblica può, con proprio decreto, concedere grazia e commutare le pene. Si tratta di un istituto clemenziale di antichissima origine che estingue, in tutto o in parte, la pena inflitta con la sentenza irrevocabile o la trasforma in un'altra specie di pena prevista dalla legge (ad esempio la reclusione temporanea al posto dell’ergastolo o la multa al posto della reclusione). La grazia estingue anche le pene accessorie, se il decreto lo dispone espressamente; non estingue invece gli altri effetti penali della condanna (art. 174 c.p.). Ai sensi dell’art. 681 del codice di procedura penale può essere sottoposta a condizioni.

I decreti di grazia e commutazione delle pene del Presidente Giorgio Napolitano si dividono in grazie relative a pene detentive temporanee (6), per pena detentiva temporanea e pena accessoria (2), grazia per pena accessoria (10), grazia per reato militare (reclusione militare) (1), grazia per pena detentiva temporanea e pena pecuniaria (1) e commutazione pena detentiva in pena pecuniaria (3).

I numeri della concessione di grazia divisi per Presidenze della Repubblica

(fino al 22 aprile 2013)

Einaudi (dal 12 maggio 1948), n. 15.578La clemenza fu concessa dal Presidente Einaudi con 479 decreti cumulativi riferibili complessivamente a 15.578 persone. Inizialmente, anche il Presidente Gronchi concesse clemenza con decreti cumulativi. Si trattò di 659 decreti riferibili complessivamente a 4.730 persone. I decreti successivi furono invece individuali e si riferirono a 2.693 persone. Il conteggio è stato effettuato presso l’Archivio Storico dal Servizio Studi del Segretariato.

 Gronchi (dall’11 maggio 1955), n. 7.423

 Segni/Merzagora (dall’11 maggio 1962, Presidente Segni; dal 10 agosto 1964 al 6 dicembre 1964, Presidente supplente Merzagora), n. 926

 Saragat (dal 29 dicembre 1964), n. 2.925

 Leone (dal 29 dicembre 1971), n. 7.498 (7.373 per reati comuni e 125 per reati militari)

 Pertini (dal 9 luglio 1978), n. 6.095 (2.805 per reati comuni e 3.290 per reati militari)

 Cossiga (dal 3 luglio 1985), n. 1.395 (1.240 per reati comuni e 155 per reati militari)

Scàlfaro (dal 28 maggio 1992), n. 339 (302 per reati comuni e 37 per reati militari)

 Ciampi (dal 18 maggio 1999), n. 114 (71 per reati comuni e 43 per reati militari)

 Napolitano I (dal 15 maggio 2006), n. 23 (22 per reati comuni e 1 per reato militare)

Dai dati forniti dall’Archivio Storico, non risulta che grazie per reati militari siano state concesse dai Presidenti Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat e dal Presidente supplente Merzagora.

Inkiesta, 14/8

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