Berlusconi condannato. E il ministro D'Alia

 FA UN BRINDISI CON AMICI

Il Portaborse  il 02 agosto 2013, 16:44

Che bella Roma d'estate. Di notte è magnifica. Una passeggiata tra le rovine dell'Impero, le cene all'aria aperta, e il Tevere con le sue banchine che rispuntano dopo le piene d'inverno per ospitare turisti e romanissimi calamitati dall'immagine romantica der barcarolo. Poi i pub, vecchi e nuovi luoghi di ritrovo, dal Pigneto a Trastevere. E il centro storico. Il Centro della Capitale con le sue feste.

Ero lì ieri sera, dopo lavoro. Dopo una giornata ad aspettare la condanna di Silvio Berlusconi. Non a caso davanti a via dell'Umiltà c'era un caos infernale. Vietato l'accesso. Curiosi, giornalisti, tifosi: erano tutti lì. Io ho tirato dritto. Passeggiando. Quando a un tratto vengo richiamato da alcune luci sparate dall'alto di un palazzo cinquecentesco. Era Palazzo Vidoni. Appena inizia Corso Vittorio Emanuele II, andando verso San Pietro, lo trovate sulla sinistra.

Molti amici portaborse lo conoscono bene quel palazzo, perché è la sede del ministero della Funzione Pubblica. Luci e musica. Ammazza, lassù in terrazza si fa gran festa. A quest'ora? In un ministero? E chi paga? Allora chiamo un amico e mi informo. Ebbene, mi dice che il ministro Gianpiero D'Alia stava dando una gran festa con dirigenti e amici che aveva riunito in terrazza. A pochi metri di distanza, in via dell'Umiltà, Berlusconi aveva appena preso atto della condanna. Il governo aveva il fiato sospeso chiedendosi quanto una maggioranza potrà ancora restare in piedi. Mezza Italia traballava. E il ministro brindava. Spumante, tartine, camerieri, cin cin, tra grandi risate e musica. Perché si sa, dal Centro al litorale Roma d'estate è tutta una festa. Pure se c'è poco da festeggiare.

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