Sanitopoli, Del Turco condannato a 9 anni

Scandalo di tangenti per l'ex governatore della Regione Abruzzo.

Condanna a nove anni e nove mesi in primo grado per l'ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, nel processo 'Sanitopoli', a Pescara, su presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, che il 14 luglio 2008 lo ha portato in carcere. Il pm aveva chiesto 12 anni.

Lunedì, 22 Luglio 2013 Lettera 43

Del Turco: «Oggi ho sentito la mia innocenza»

L'ex governatore sull'arringa: «L'avvocato ha dimostrato tutto».

È fiducioso Ottaviano Del turco, ex presidente della Regione Abruzzo, imputato in attesa di giudizio per l'inchiesta Sanitopoli.

«Il mio stato d'animo è quello di uno che ha sentito le prove della sua innocenza. Una giornata ad ascoltare la prova provata della propria innocenza è una bella giornata al tribunale di Pescara», ha detto l'ex governatore a margine dell'udienza del 17 luglio.

PRESUNTA TANGENTE DA 5,5 MLN. Finito in mezzo a un giro di presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, Del Turco è stato arrestato il 14 luglio 2008, con l'accusa di aver intascato dall'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini 5,5 milioni.

Del Turco è tornato in aula, dopo vari mesi di assenza, per assistere all'arringa del suo avvocato Giandomenico Caiazza.

Una delle ultime prima della sentenza in programma fra il 19 e il 20 luglio. Nel corso del suo intervento, facendo riferimento alle «centinaia» di visite che Angelini avrebbe fatto a Del Turco, Caiazza ha sottolineato che quello in corso a Pescara è un «processo per stalking non per tangenti» e che «Angelini non è il concusso, ma lo stalker di Del Turco».

L'ARRINGA CONTINUA IL 18 LUGLIO. L'arringa dell' avvocato prosegue il 18 luglio con le vicende relative alla presunta tangente «delle mele» che l'ex patron di Villa Pini avrebbe consegnato a Del Turco il 2 novembre 2007 e che, negli ultimi mesi, sono state oggetto di discussioni fra accusa e difesa.

Riguardo alla richiesta di condanna a 12 anni di reclusione, avanzata dalla procura nei suoi confronti, l'ex governatore ha detto di non voler giudicare le decisioni dei pm. «Noi dobbiamo essere assolti perché non abbiamo commesso il fatto».

Per l'avvocato Caiazza, «in tutta l'affabulazione accusatoria di Angelini non c'è mai una circostanza fattuale che possa dare concretezza alle accuse».

IL DIFENSORE: «DICHIARAZIONI CALUNNIOSE». Il legale ha definito le dichiarazioni rese dall'imprenditore di «natura fantasiosa e calunniosa». Riguardo a Del Turco, ha più volte sottolineato come sia stato protagonista di «una storia morale pubblica straordinaria».

Per questo, ha detto, «c'è incredulità nel dover immaginare che un personaggio pubblico come lui, che ha segnato in modo preciso la sua vita nelle istituzioni, possa essere improvvisamente divenuto il protagonista non di un fenomeno di corruzione politica, ma di una vicenda concussiva di dimensioni, aspetti e modalità spregevoli».

Dopo il legale di Del Turco, nel pomeriggio, è stata la volta del difensore dell'ex capogruppo del Pd, Camillo Cesarone. Intanto la procura ha depositato una memoria di 1.300 pagine.

L'inchiesta conta in totale 27 imputati (25 persone e due società), accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso, concussione, falso, truffa, riciclaggio.

Mercoledì, 17 Luglio 2013, lettera 43

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