Il liceo Socrate e il falò delle balle

appiccato da studenti bocciati. Ma per i media era omofobia

Nella notte tra il 12 e il 13 luglio un incendio di origine dolosa ha bruciato, danneggiando molte aule del primo e secondo piano, il liceo Socrate a Roma. Poiché in quella scuola qualche mese fa erano comparse scritte contro gli omosessuali e l’istituto lo scorso anno ha vinto un premio per un documentario contro l’omofobia, la versione che ha cominciato a circolare sui media – prima ancora che iniziassero le indagini – è stata quella dell’intimidazione omofoba. Chi suggeriva la ritorsione balorda di qualche studente bocciato veniva snobbato: il mostro della correttezza politica e ideologica travestito da preside, studente, giornalista o politico di turno aveva già la sua verità, urlata sulle prime pagine dei giornali e nelle aperture dei siti. Il circuito era ormai avviato, la sequela di dichiarazioni a favore di una legge contro l’omofobia (come se non bastasse quella contro gli atti vandalici) era inarrestabile, il collegamento tra murales odiosi e fiamme stabilito per sentenza inappellabile dai titolisti allineati e pigri, gli autori del gesto bollati come omofobi, meglio se di destra.

Ieri pomeriggio, però, quattro alunni del Socrate si sono presentati in questura per autodenunciarsi: dopo una notte di bagordi al mare avevano deciso di “punire” la loro scuola, rea di averli bocciati, con un rogo dimostrativo. La cosa è poi sfuggita loro di mano e si è sfiorata la tragedia. Né fascisti né omofobi, dunque, semmai asini. Ma poiché certe verità, una volta affermate come idoli della piazza, non sopportano l’emergere delle controverità, nel dare la notizia ieri i giornali accennavano appena alla cantonata presa domenica scorsa, con un laconico “non si è trattato quindi di una vendetta per le manifestazioni anti omofobia”. Invece di limitarsi a denunciare l’incendio doloso, già di per sé grave, il giornalista collettivo ha cercato subito l’interpretazione pavlovianamente corretta, l’indignazione che fa share sui social network, la sparata che comunque farà presa, anche se falsa. Per cui se due giorni fa si liquidava con un “improbabile” la versione del rogo causato da studenti bocciati, oggi che quell’ipotesi è realtà si può tranquillamente derubricare la notizia a cronaca mediamente interessante. In attesa del prossimo pretesto. FQ. 17/7

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