Conegliano e Vittorio dove sono? Che fanno?

Una intervista di ieri su Tribuna “Riforma Enti Locali” mi fa tornare

sull’argomento che, invece, è molto importante perché anticipa una diversa possibile epocale riorganizzazione dei Comuni sia nei confini che attribuzioni,. Quando? Bò !! Come è da discutere.

Cerco di spiegare.

Per diminuire i costi organizzativi attuali  dei Comuni e in particolare di quelli piccoli che non sono pochi,  la Regione Veneto aveva previsto anni , tanti, orsono, sembra 14, due forme di  collaborazione: quella “efficiente, risparmiosa e concreta” , per gestire insieme i servizi  come “ ASSOCIAZIONE  dei Servizi” e quella di fusione degli stessi Comuni come  “UNIONE dei Comuni” (politica strategica). La più seguita, anche se con molte difficoltà, ha preso piede la prima e oggi viene sbandierata come “epocale” quando il buon senso amministrativo di ognuno di noi la ritiene “ tardiva, naturale, semplice dovuta”.

E’ il massimo che la politica locale in 10 anni abbi saputo fare !!!! Complimenti.

 L’esperienza di riferimento per nuove gestioni  in associazione dei servizi sembra essere diventata  la “FEDERAZIONE del Camposanpierese” che è retta da uno Statuto e da una sovrastruttura organizzativa con relativi costi.    . A questa esperienza, con un meno di cui dirò,  prende spunto anche la costituente o costituita “Federazione dei Comuni del Quartier del Piave” che include alcuni comuni fra i quali San Pietro di Feletto.

Osservazione: fra UNIONE E FEDERAZIONE c’è molta differenza (provate a pensare a un matrimonio “federato”!)      

 La rivoluzione, La Riforma  vera però sarebbe, è, la UNIONE dei Comuni perché di più campagne elettorali. consigli Comunali e consiglieri se ne fa uno. Di questa non si dice perché nessun movimento, partito, lista locale sono disposti a perdere il cosiddetto “potere locale” e dove questo avviene come in alcuni Comuni qui nel trevigiano-coneglianese, passa sotto silenzio mentre invece dovrebbero suonare campane e sirene e elevare un monumento a quei sindaci che hanno preso questa decisione.

 Leggo su Tribuna che  alla Federazione di Camposanpierese è stata ceduta anche una funzione  sensibile, che  è considerata “un tesoro gelosamente custodito” dai singoli Comuni e mi riferisco alla delega per la formazione e gestione di un Piano di Attuazione Territoriale Intercomunale (PATI) ex Piano regolatore.

Di contro e quì la ragione di FEDERAZIONE , i Comuni aderenti pro tempore, si sono tenuti la “politica rappresentativa” il potere locale vale a dire per esempio,  le indicazioni delle candidature e nomine nelle varie commissioni di ogni ordine e grado.    

Che cosa ha in meno lo Statuto dei Comuni del quartier del Piave rispetto al Camposanpierese?

A parte il fatto che non si accenna a una possibile futura UNIONE-Fusione dei Comuni, gli ex piani regolatori ora detti PAT, saranno gestiti dai singoli comuni aderenti , non interagiscono fra di loro.

Osservazione: così opere pubbliche e utilizzo del territorio rimarranno spezzettati !  “la politica strategica” è assente.

Ringraziando chi è arrivato fin qui con la lettura, il Sindaco Dalto fa riferimento alla salvaguardia della locale “Storia e Cultura”  e allora faccio presente che nel 1605 i comuni “coneglianesi” erano molti, compreso San Pietro. E che o assorbe Conegliano o stritolato rimane fra Pieve e Conegliano.  

E’ vero: Conegliano e Vittorio sono colpevolmente assenti  in questa iniziativa perdendo così la loro leadership territoriale per cui l’Amministrazione di San Pietro non aveva alternative di schieramento e nei contenuti la Lega, sembra, non si è impegnata e pochi comuni dove è maggioranza hanno aderito alla iniziativa. Perdendo così l’ultima opportunità di dare rinnovamento alla politica e fare Riforme.  CW, 15/7

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