Quant’è dura la fronda dentro la Cia contro il suo

direttore di ferro. Trasparenza, interrogatori duri, fughe

di notizie. John Brennan e i dossier americani che lo tengono occupato

Il direttore della Cia, John Brennan, è impegnato in una campagna interna per rafforzare “la cultura della segretezza” dell’agenzia e combattere le fughe di notizie a favore dei media, ma la sua circolare su questo tema è stata prontamente passata all’Associated Press, che l’ha pubblicata mercoledì. Non è “classified”, specifica l’agenzia, ma è segnata “for official use only” e quindi in ogni caso non sarebbe dovuta finire all’esterno. Il giorno prima, martedì, c’era stato un altro problema di segretezza per l’intelligence americana: i talebani hanno dimostrato di sapere che la stazione centrale della Cia in Afghanistan è nascosta dentro l’hotel Ariana di Kabul e l’hanno attaccata con un’incursione complessa (avevano documenti e divise false) che ha coinvolto anche il palazzo presidenziale.

Nelle ultime due settimane il direttore della Cia sta apparendo sui media più di quanto avesse programmato – oltre, vale a dire, alla sua prima intervista, pubblicata dall’edizione americana di GQ. Mercoledì e giovedì della settimana scorsa era a Mosca per una visita riservata che molti a posteriori hanno provato a collegare al caso di Edward Snowden, l’agente della Nsa in fuga –  martedì Brennan era in visita ufficiale in Romania, il giorno seguente un imponente corteo di veicoli dell’ambasciata americana è stato visto passare per uno degli aeroporti di Mosca, il Vnukovo, dove di solito arrivano i dignitari stranieri. Però già a metà maggio, molto prima che scoppiasse il caso, un consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, aveva detto ai giornalisti che era in programma una visita in Russia del direttore della Cia.

Brennan ieri è comparso in un’audizione a porte chiuse davanti alla senatrice Dianne Feinstein e al senatore Saxby Chambliss per presentare una controinchiesta che è lo sforzo maggiore compiuto dalla Cia per contestare il monumentale rapporto del Congresso lungo 6.000 pagine che sostiene che il programma di “interrogatori duri” e di prigioni segrete intrapreso dalla Cia per ottenere informazioni dagli uomini di al Qaida catturati (poi chiuso nel 2009) è stato un fallimento e non ha prodotto risultati. La questione tocca da vicino Brennan, la cui nomina alla Cia è stata a lungo ritardata proprio per il suo coinvolgimento nel programma. Il controrapporto dice che l’inchiesta del Congresso è fallata a partire dal metodo, perché la commissione ha esaminato migliaia di documenti interni della Cia ma non ha mai interrogato un solo agente.

Sul fronte interno, il vicedirettore della Cia, Michael J. Morell, si è dimesso dopo 33 anni di solida presenza e Brennan l’ha sostituito con Avril Haines, un’esperta legale di 43 anni che faceva parte del Consiglio nazionale di sicurezza. Secondo un ritratto appena uscito sul Daily Beast la Haines è abituata a lavorare anche di notte per dare il suo parere su questioni delicatissime, come l’uccisione di terroristi all’estero, ma è un avvocato ed è una nomina politica, che viene da fuori, e quindi appartiene alle due categorie più invise agli agenti della Cia. A inizio maggio il nome di un’altra nomina chiave, quella a capo delle operazioni clandestine, era stato bruciato in poche ore e rivelato su Twitter.

di Daniele Raineri   –   @DanieleRaineri, 27/6 F,Q.

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