Marini, il candidato dei cazzi loro (Bersani e Berlusconi)
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Ciò che trovo sinceramente intollerabile della candidatura
di Franco Marini è il metodo con cui è stato scelto. Anzi, più precisamente il criterio: i cazzi loro.
Scusate la schiettezza ma visto che parliamo di Marini, sarò franco.
Nel momento in cui si sceglie l’uomo e la donna che rappresenterà l’Italia e gli italiani per sette anni si dovrebbe guardare al Paese, alla persona che sia in grado di racchiuderne i pregi e i difetti. In questa fase poi si dovrebbe scegliere la persona che sia in grado di prendere per mano il Paese e portarlo fuori dalle secchi di una crisi orribile, che sta portando al disastro buona parte degli italiani. Una persona che abbia anche un forte credibilità internazionale, soprattutto che sia in grado di incidere a livello europeo. Che abbia un’ottima preparazione economica. Che sia in grado di parlare a tu per tu con i grandi della Terra, che abbia anche una certa familiarità e dunque che abbia un’ottima padronanza quanto meno dell’inglese.
Marini non risponde a nessuno di questi requisiti. Ma viene scelto perché spiana la strada a Pier Luigi Bersani per palazzo Chigi e, in quanto amico di Gianni Letta, garantisce Silvio Berlusconi. Punto.
Non ha nessun altro merito. Se non quello di evitare la candidatura di Massimo D’Alema che, una volta eletto, sbarrerebbe la strada a Bersani. In quel caso infatti sarebbero inconcepibili due ex ds (oserei dire due ex pci) contemporaneamente al Quirinale e a palazzo Chigi.
Non ha nessun merito se non quello di evitare la candidatura di Giuliano Amato di cui Berlusconi in fondo non si fida. Ai suoi occhi già si “vendette” Bettino Craxi.
Avanti allora con Marini. Come se il Paese non stesse affrontando la più grave crisi economica almeno dal dopoguerra. Marini infatti non ha alcuna preparazione in campo economico e tantomeno finanziario. Viene dal sindacato, che è un altro sport. Come schierare nella Coppa del mondo di sci un campione di curling.
Non conosce l’inglese. E in questo ha ragione Renzi che lo sfotte: ve lo vedete che parla con Obama?
Insomma, Marini è la persona sbagliata al posto sbagliato nel momento sbagliato. Rappresenta solo la salvezza per quei due, B&B. Tutto il resto è noia. Anzi, è un Paese che va a fondo.
Il Portaborse, 18/4