Profezie, ideologia, scienza e ambiente e prese in giro
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Nel 1968 usciva il libro “ The population bomb” di Anne Ehrlich e marito Paul dove gli autori prevedevano la morte per fame di metà della popolazione mondiale entro il 1980 e non contenti, l’estinzione di tutti i cetacei e la trasformazione della Gran Bretagna in landa poverissima. Ora l’ONU, nel rapporto “Word Population Ageing 2009” denuncia i pericoli legati al calo del tasso di nascite e che il vero problema, la vera bomba è quella dell’invecchiamento globale. La Ehrlich, scrive il Foglio, torna alla carica sul Los Angeles Times dicendo che è “esagerata la preoccupazione che la bassa natalità si traduca in declino” e si lamenta anzi “scandalizza” che negli Stati Uniti la metà di tutte le gravidanze non è “programmata”. Nascono così “un sacco di consumatori non previsti che contribuiranno “ai cambiamenti climatici futuri”. Senza contare che “oggi le donne sono culturalmente condizionate a rallegrarsi all’idea dii avere figli : al plurale, non un figlio o nessuno”. Questo per dire che bisogna avere discernimento a fronte di campagne che poi diventano convinzioni ideologiche alle quali si piegano, da parte di chi le abbraccia, e su quelle si costruisce una vita.Ci è arrivato un foglio che riporta un commento di chi ha sostenuto nel recente referendum certe posizioni anche da noi definite strumentali al fine di raccogliere voti utili a far passare il quesito principe: quello su Berlusconi. In questo foglio vengono confermate le nostre critiche ed è quasi una giustificazione verso coloro che ci credevano, una ammissione di una campagna inutile. 6.8.2011 CW OPACT
1.8.2011
Il testo dice: “come abbiamo salvato sorella acqua”; questo non è vero poiché il referendum pur avendo raggiunto un ottimo risultato,
da un punto di vista giuridico, come si sapeva, non ha prodotto cambiamenti sia perché non è retroattivo sulle concessioni in atto sia perché il secondo quesito (s.p.a. e gare d'appalto) fu bocciato dalla Corte Costituzionale (anche questo si sapeva visto la normativa europea e quella dell'Italia). Inoltre, ancora non emerge la discussione sul senso di responsabilità compartecipe dei Comuni che si approvvigionano alla stessa fonte idrica da monte a valle nella gestione del s.i.i. e tra qualche anno ci ritroveremo con la "guerra" tra Regioni e tra Comuni (...l'acqua e mia e tu Comune confinante mi devi qualche cosina in più perché ho rinnovato la rete idrica di mia competenza; per le Regioni già sono in atto contenziosi per la quantità d'acqua concessa/venduta - vedi il caso Campania con Basilicata e Puglia). La problematica acqua si è invece spostata sui Comuni che soffrono di dissesto finanziario, alcuni Comuni pensano a forme consortili indipendentemente dall'A.T.O. di riferimento (ormai in via di scadenza e per i quali poco o quasi niente si è fatto in termini di rivendicazione e di mantenimento) altri invece "nonostante" il referendum continuano a mettere sul mercato la gestione del servizio idrico integrato. Credo invece che il referendum è stata una battaglia contro questo "strano" individuo Berlusconi, va bene ma troppa "grazia" ha fatto spostare l'attenzione dal vero problema e come se non bastasse , il referendum, è stato strumentalizzato dai partiti della privatizzazione Pd, IDV, Verdi, SEL e Rifondazione (vedi finanziaria del 2007). Infatti dalla lettura dei giornali e da altri messaggi mass-mediali che arrivavano durante e dopo il referendum questa "grande vittoria" appariva come se fosse stata portata avanti da Bonelli, Di Pietro, Bersani, Nichi Vendola e Ferrero. Scusate se dopo un anno ripeto la stessa cosa, ma non era difficile prevederlo è difficile invece capire perché si continuano a perseguire strategie di lotta che producono ritardi nell'azione di rivendicazione e stanchezza negli attivisti.
Grazie per l'attenzione un caro saluto a tutte/i Salvatore Carnevale