I nuovi italiani bocciati dalle urne
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Il congolese Jaen-Leonard Touadi (ex parlamentare) era capolista del Pd nel
Lazio ed è finito quattordicesimo. Dall’ex deputato del Pd Touadi al volto del Tg3 Bauna: nessuno dei candidati di origine straniera tra gli eletti nei consigli regionali
Nove candidati, nove esclusi. Lo score dei nuovi italiani – come si dice oggi – messi in lista per le Regionali è imbarazzante. Si dice delle Regionali perché lì, a differenza che per il Parlamento, ci sono le preferenze, quelle che restituiscono all’elettore la possibilità di scelta. Ebbene, il congolese Jaen-Leonard Touadi (ex parlamentare) era capolista del Pd nel Lazio ed è finito quattordicesimo.
Fidel Mbanga Bauna, volto del Tg3, anche lui di origine congolese, ha inaugurato la sua campagna elettorale da primo della lista Storace fra gli insulti xenofobi via internet, e l’ha terminata con l’esclusione. Bocciati anche l’islamico algerino Ferdes Abderrezak e il rwandese Francoise Kankindi, entrambi candidati dal Pd. In Lombardia, il leghista Tony Iwobi (nigeriano di Bergamo) ha preso oltre duemila voti, tanti ma insufficienti. Nel Pd non ce l’hanno fatta né il pakistano Reas Syed né la rumena Emilia Stoica (55 voti), e con Ambrosoli sono stati azzerati il camerunense Otto Bitjoka e il rwandese Jean Claude Mugabo.
I motivi della caporetto saranno mille. Forse, però, sono gli italiani-italiani che, al di là di una retorica consolante, non sono pronti a un concetto di parità che sembrava scontato, nonostante le prestazioni di certe curve del calcio. E viene in mente che la pessima casta, qualche volta, e non poi così di rado, si dimostra più illuminata di chi rappresenta. MATTIA FELTRI La Stampa, 1/3