Himalaya, timori per un lago a 5 mila metri
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a rischio esondazione. Pericolo evidenziato dai satelliti. Una minaccia per le
popolazioni sottostanti. Ci sono quasi 20 miliardi di litri di acqua nel lago sulle cime himalayane dello Stato indiano del Sikkim che rischiano, secondo gli studiosi, di esondare a valle: per questo motivo gli scienziati hanno lanciato l'allarme, dopo aver osservato le foto da satellite dell'area, e parlano di una «bomba a orologeria» sulle vette più alte del mondo. Se il lago continuasse a crescere e ad avanzare, infatti, rischia in caso di esondazione di colpire le valli sottostanti minacciando le popolazioni locali.
IL LAGO – Il lago è nato dallo scioglimento dei ghiacci della parte meridionale del Lhonak, ghiacciaio che dalle alte vette del Sikkim, il meno popoloso e tra i più piccoli d'India, compresso tra Nepal a ovest e Bhutan a est, si apre nella valle omonima, scarsamente abitata da popolazioni dedite all'allevamento degli yak. Dai calcoli ricavati dallo studio geologico dei modelli e delle immagini satellitari, è stato calcolato che il lago, situato a circa 5.200 metri di altezza, abbia una capacità di 19,7 miliardi di litri di acqua, sia profondo 20 metri, esteso per 630, e copra un'area stimate nel 2008 di 98,73 ettari.
IL RISCHIO – I ricercatori del National remote sensing center di Hyderabad hanno analizzato le immagini satellitari del lago e pubblicato il loro studio sulla rivista scientifica Current Science. Qui denunciano la preoccupante situazione e il rischio che una valanga di detriti e acque esondi presto dal lago, arrivando verso valle con velocità e potenze deleteri per l'ambiente. Pur non avendo fatto pronostici temporali, si sono limitati a parlare di «alto rischio» e «alta probabilità» che ciò avvenga.
SCIOGLIMENTO – Ancora una volta, il fenomeno è parte del più esteso movimento dei ghiacciai in fase di scioglimento, uno dei fulcri del tema del cambiamento climatico in atto: nel caso di quello nato dalle acque del fiume Lhonak sull'Himalaya, gli stessi scienziati dell'Nrsc hanno stimato un suo ritiro di 1,9 chilometri in 46 anni, dal 1962 al 2008. Lo scioglimento dovrebbe portare al restringimento del 75 per cento dei ghiacciai di questa zona, ma non alle previsioni catastrofiche dipinte e poi corrette anni fa - era il 2007 - dall'Ipcc, che stimava come entro il 2035 si sarebbero sciolti i ghiacci perenni delle vette dell'Himalaya.
Eva Perasso, Corriere della Sera