Elezioni -Cosa vi ha fatto Monti?
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...“Ma che cosa ci ha fatto Mario Monti? Sono d’accordo con Gardels.
niente di male e parecchio di buono.
Proponiamo come documentazione il pezzo finale di un articolo dell’Elefantino oggi sul Foglio. Opact
“Ci ha posto di fronte a problemi nati dal caos e dal disordine finanziario nei conti pubblici che abbiamo
scrupolosamente creato noi, come sistema e circuito politico e sindacale e mediatico e giudiziario, nei decenni, a partire dalla Prima Repubblica e dalla sua crisi e lungo tutto l’arco della Seconda Repubblica. In
quei decenni il prof. Predicava dal Corriere le cose che si sanno: rigore, riforme, equità intergenerazionale
per la crescita dell’economia e del lavoro, taglio delle ali e fine di un bipolarismo imbizzarrito.
A un certo punto il Cav. lo scelse per Bruxelles, dove si fece onore e lo confermò D’Alema premier. Poi Napolitano lo scelse per la nota bisogna col consenso di Cav. e Pd. Si fece di nuovo onore. Mediò con successo il nostro rapporto con l’Europa. Tenne a bada la maggioranza paradossale. Non insultò Berlusconi,
che mal lo ricambia ora, anzi lo beatificò come un venerabile predecessore. Non fu stampella della sinistra né delle banche né di Confindustria né del gruppo Espresso, anzi, colpì vasti interessi e consolidati e sempre difesi dalla concertazione per riformare definitivamente le pensioni (attesa: mezzo secolo), per attuare il pareggio di bilancio con un inasprimento fiscale dovuto alla radicalità della crisi finanziaria, checché ne dica il keynesiano Wolfgang Münchau sul Financial Times. Certo non è un leader nel senso che si è imposto da vent’anni, non promuove referendum personali, non agita un fascino che non ha, fa morire di noia chi vuole dalla politica il teatro e l’avanspettacolo (noi siamo stati così e in parte lo siamo ancora).
Ma non è quel Dracula insopportabile che la coca light culture vuole spacciare a ogni angolo di strada. L’Italia è così fatta: uno lo smuovono, gli dicono fa’ questo per noi, lui lo fa e bene, all’inizio tutti lo applaudono, e chissenefrega della democrazia, poi quando quello fa sul serio, scatta immediata la rivolta del benpensantismo farlocco, e lo dannano. La famosa situazione grave, ma non seria. 22/1