Il falso riformismo di Bersani
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Dico subito che voterei PD se non fossi convinto che non abbiamo bisogno di custodi
del presente ma di coraggiosi o riformisti veri che puntano a superare il passato. Conosco la capacità movimentista del PD ricevuta dalle lotte passate del vecchio PCI, e con questo non ditemi che sono ancora ai comunisti “mangia bambini”, a sfruttare le situazioni, concedere spazi marginali di potere ad altri e a rappresentare un porto sicuro alle piccole formazioni che in nome della loro diversità e centralità quasi fossero la vecchia DC, si accostano oggi ad esso con argomenti di novità che nascondono solo la volontà e la ricerca di rimanere dopo 30 anni di potere ancora al loro posto. Un amico ieri del PD mi ha detto: il PD è assieme a Vendola alle elezioni per raggiungere il 35 % che con il premio arriveranno al 51% di parlamentari. Dopo di che si alleeranno al centro ( UDC, FLI e altri) e governeranno fino a che non scoppierà tutto e ritorneremo alle elezioni come è successo prima con Prodi e con D’Alema. A meno che dopo le elezioni tedesche, non ci sia restituita la nostra autonomia politica. Un governo della sinistra ci porterà a una maggior invasione nella nostra vita dello stato, del partito che pensa per ognuno di noi, togliendoci la libertà e la possibilità di esprimere le capacità individuali: saremo tutti uguali e quindi il merito andrà in soffitta. Il livellamento ci porterà a una società povera e senza prospettive di sviluppo ma con i provvedimenti di moda oggi e contrari al comune sentire. Torneremo allo industrialismo di stato, al connubio politica-economia che premia gli amici e condanna gli altri alla subalternità e soffoca chi vorrebbe rompere questo cerchio. Cose già viste. Sono matto? Direi di no visto che tutti hanno preferito mantenere questa legge elettorale con liste dove vengono eletti i vecchi sicuri ( alla faccia delle primarie) senza i quali non sarebbe in grado di governare; con un centro che parla bene e razzola male e con personaggi che hanno sfruttato per il passato per i loro interessi ii “potere” ma che oggi si pongono come novità. Un governo PD e Centro dovrà far fronte a tante durezze perché per mantenere gli attuali equilibri sociali dovrà dar fondo a un maggiore prelievo impositivo che metterà in crisi gli attuali equilibri fra le varie componenti sociali. La CGIL e Vendola chiederanno sempre di più al mondo che crea ricchezza e lavoro finendo così per perdere la propensione a investire e in mancanza di iniziative, allo Stato non resterà che intervenire direttamente. Il PD sa adattarsi alle varie situazioni traendone benefici ma attenzione : non siamo più all’epoca IRI. Oggi abbiamo il 50% dell’elettorato che non sa per chi votare, al fenomeno Grillini e a una serie di proposte politiche nuove traversali da Renzi a Monti per certi versi, a Morando del PD in antitesi a Fassina, a Marchionne insomma a un nuovo blocco sociale pronto a far scoppiare il vecchio equilibrio e porsi come protagonista per il futuro. A destra non c’è niente se non la follia di Berlusconi a cui va dato atto della sua funzione di testimonianza che un diverso equilibrio è possibile ma servono uomini diversi. Aldo DN, 25/12
Con l’amico Aldo mi sono trovato spesso in disaccordo nei tempi andati ma in questo intervento che lo toglie dal silenzio politico durato diversi anni, ci sono diversi argomenti che condivido. La situazione politica è ancora in fase di definizione e l’intervento di Monti dell’altro giorno non ha chiarito niente. A meno che non si pensi al nuovo governo con una staffetta alla Presidenza del Consiglio: prima Monti e poi Bersani. Di certo Monti nella coalizione di governo nuova non potrà muoversi con libertà e autorità di cui ha goduto in questo anno. Dovrà fare i conti con gli altri ministri e non avendo messo mano alla riforma costituzionale al fine di dare reali poteri alla Presidenza del Consiglio, dovrà ogni giorno fare i conti con i Ministri che contano istituzionalmente più di lui. E la rissa è assicurata. CW